UN TUFFO nel passato con “Il lancio do Càsu (formaggio)“. Un pomeriggio all’insegna della spensieratezza ed allegria con uno dei divertimenti d’infanzia degli anni ’60-’70, quando semplici giochi erano la felicità di grandi e piccini. Ripescato nella memoria della fanciullezza, un gruppo di amici biancari, ogni anno nel periodo di Carnevale, mette da parte per qualche ora gli strumenti tecnologici e riscopre il fascino e la genuinità del “lancio do càsu”. Divertimento di una generazione che va purtroppo scomparendo e con loro va via un pezzo di storia.
Un pomeriggio all’aria aperta, lungo il selciato della strada a far rotolare il formaggio per rivivere emozioni accantonate nel tempo. Teatro dell’evento, via Provinciale delle Frazioni (a Bianchi, ndr), che ha attirato la curiosità di ragazzini e risvegliato in molti anziani uno dei passatempi della loro gioventù. Un gioco dove i partecipanti devono dimostrare bravura, forza e scaltrezza. Per iniziare è’ necessario fornirsi innanzitutto di una forma di formaggio ben stagionato, di un chilogrammo circa, un laccio resistente di un metro circa e formare due squadre di concorrenti. Vince chi a parità di lanci supera l’avversario. La gara è sorvegliata da un giudice ed è buona norma premunirsi di una forma di formaggio di riserva, perché succedere, che dopo numerosi lanci la forma si sgretola e perda pezzi. Al termine, le due squadre festeggiano da buoni amici e mangiano il formaggio accompagnato con buon bicchiere di vino.
Pasquale Taverna
Data: 01 marzo 2017.