Rogliano. Covid-19, la moglie di un carabiniere scrive al premier Conte: “il calvario della mia famiglia …”

HA SCRITTO una lettera aperta e ha indirizzato la missiva al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. La moglie di un carabiniere in servizio presso la Caserma di Rogliano ha manifestato grande amarezza per la vicenda che ha coinvolto il marito (risultato positivo al Covid-19 assieme ad altri colleghi) in rapporto alla richiesta di test tampone che a suo avviso non sarebbe arrivata sino a quando “la situazione mano mano è peggiorata”. “Da cittadina italiana sono fiera di lei per il fardello che sta portando con onore sulle spalle” – ha scritto rivolgendosi al Premier e indicando la situazione “al limite” che sta vivendo la Calabria rispetto all’emergenza di questi giorni. Poi la stoccata: “il calvario della mia famiglia è iniziato il 14 marzo, quando mio marito, un appuntato scelto dell’Arma dei Carabinieri, ha iniziato a manifestare uno stato febbrile che apparentemente agli occhi di tutti poteva sembrare una semplice influenza stagionale”. “Noi – ha affermato la donna – da persone coscienziose abbiamo subito avvisato il nostro medico e chi di dovere, ma tutti ci hanno dato la stessa risposta: <Non create falsi allarmismi>”. Proseguendo, la signora ha raccontato delle condizioni di salute del marito con “febbre alta” nei nove giorni a seguire “dove nessuno si è interessato alla nostra situazione. Chi doveva preoccuparsi – ha aggiunto – in realtà non ci ha ritenuto una priorità”. Il militare è stato poi ricoverato in seguito “ad una crisi respiratoria” presso l’Annunziata di Cosenza e sottoposto alle cure come da protocollo. Una vicenda, anche questa, che fa discutere, che ha già raccolto decine di commenti, ma anche di condivisioni e messaggi di augurio, sulla pagina Facebook dove il testo è stato postato. “Presidente mi rivolgo a lei, come padre di questa grande Nazione, nella speranza –ha sottolineato tra le altre cose la donna – che da oggi qualcosa possa cambiare, nella speranza che qualcuno finalmente possa iniziare a prendersi cura delle Forze dell’Ordine come è doveroso che sia, insieme a tutte le loro famiglie”.

(Gaspare Stumpo)

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