Lettera aperta ai calabresi nel mondo *

di Orlandino GRECO *

Carissimi,

pur ancora in piena emergenza pandemia e consapevole delle difficoltà che stiamo vivendo ognuno nei nostri Paesi, Vi scrivo per unirmi a voi in quella giusta presa di posizione che da giorni state manifestando contro la scelta incomprensibile della neo Giunta regionale che taglia di fatto i fondi dedicati alla Consulta dei Calabresi all’estero.

Gli anni che mi hanno visto impegnato accanto a voi a sostegno di questo progetto, mi impongono di rompere il silenzio ed esprimere tutto il mio disappunto e dispiacere. Negli ultimi anni come Calabresi nel mondo siete stati rappresentati da una Consulta nominata dalla Regione Calabria, abbiamo tutti salutato con grande entusiasmo l’approvazione della Legge regionale che ne riconosceva e esaltava di fatto le funzioni e attraverso la quale sono state realizzate iniziative e progetti per riavvicinare le Comunità dei nostri corregionali nel mondo. Un importante strumento di conoscenza e comunicazione che ha favorito il turismo di ritorno e accresciuto l’import-export con la collaborazione continua delle Camere di Commercio estere. Progetti di scambio culturale tra studenti calabresi in Italia e nel mondo, incontri con Enti e buyer internazionali, processi di internazionalizzazione delle imprese, corsi di italiano e di cucina calabrese per i figli degli emigrati, sono solo alcune delle iniziative messe in campo dalla Consulta nella precedente legislatura.

Una vera e propria istituzione che, collaborando a stretto contatto con la Regione, ha fatto sentire con forza la propria presenza con le comunità, le associazioni e le federazioni di calabresi all’estero. Anche durante questa emergenza, per via diretta o per il tramite degli ex consultori, avete fatto sentire la vicinanza alla vostra terra natia scegliendo spontaneamente di offrire contributi economici a sostegno delle nostre comunità e della sanità calabrese. C’è un patrimonio di relazioni, di progetti, di iniziative che non può andare disperso, ma che oggi con la scelta di destinare 30.00,00 € a fronte dei 300.00,00 € vede certamente pregiudicato tutto il lavoro finora fatto.

Sono molto dispiaciuto perché mi sarei aspettato ben altra considerazione per tutti voi, sono amareggiato per la mancata sensibilità dimostrata dalla Giunta, per non aver compreso la Presidente, l’Assessore al Bilancio, che 7 milioni di calabresi seppure lontani hanno il cuore che batte per la Calabria. Ho avuto per cinque anni l’onore di lavorare al fianco dei consultori e pensare di disperdere quanto costruito non è soltanto una mancanza di rispetto per chi come voi si è impegnato con dedizione e convinzione, sostenendo anche spese molto più ingenti del reale contributo riconosciuto, è anche un errore per l’immagine della Calabria in Italia e nel mondo. Una scelta inspiegabile e incomprensibile che pregiudica il lavoro avviato, annullando quei processi virtuosi messi in atto, progetti in itinere, chiudendo quel ponte che da sempre ha rappresentato quel legame imprescindibile con la propria terra prima affettivo, oggi anche di relazioni a cui invece la Calabria dovrebbe tendere anche per aprirsi al mondo.

Continuerò a lottare, anche al di fuori delle istituzioni, per difendere quanto costruito e invito sin da ora la Presidente Santelli a modificare quanto deciso. Ma nello stesso tempo mi faccio portavoce ideale per l’istituzione di una Fondazione dei Calabresi nel Mondo che continui a svolgere il lavoro proprio della Consulta e ne ampli le ambizioni. Ciò significherebbe continuare a mantenere stabili le relazioni con le comunità sparse nel mondo, proseguire il cammino intrapreso, realizzare i progetti in essere e naturalmente stimolarne altri ma questa volta senza alcun legame con l’ente Regione. “E facile togliere un calabrese dalla Calabria che la Calabria da un calabrese”, questo il senso e la motivazione per cui continuare a crederci e su cui investire. Io ci sarò!

* Segretario federale de L’Italia del Meridione

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