Germaneto, un’eccellenza calabrese *

di Raffaella PASCUZZI *

Newsweek,  in collaborazione con la società di ricerca globale Statista, ha redatto la classifica delle migliori strutture sanitarie al mondo, suddivise per undici specialità. La classifica comprende ospedali per la cardiologia e l’oncologia, per la pediatria, per la cardiochirurgia e l’endocrinologia e per gastroenterologia, ortopedia, neurologia, neurochirurgia, urologia e pneumologia. Tra le strutture, sono presenti anche diversi ospedali italiani nella top20 di differenti specialità, ma purtroppo non si menziona uno dei nosocomi di riferimento calabresi: Germaneto!

Il dato obiettivo va oltre la percezione personale del singolo paziente; infatti, la struttura accoglie tanti ammalati e soggetti con patologie che necessitano di un approccio globale, simultaneamente specifico e che richiede particolare attenzione.

A Germaneto si respira un clima di speciale attenzione verso soggetti fragili, ma si incontra anche una particolare attenzione al rapporto umano.

La mia personale esperienza mi ha permesso di rilevare che, anche in questo territorio talvolta considerato inadeguato per rispondere alle specifiche necessità del malato, esiste un importante progetto salute! I professionisti sono poco valorizzati, pur avendo straordinarie capacità, superlative competenze e significative doti empatiche.

Il mio viaggio alla ricerca di risposte mi ha condotto anche al Nord, in cliniche e ospedali considerati di eccellenza; nonostante tutto, sono rientrata senza riscontro oggettivo e senza alcuna indicazione circa le patologie e le terapie.

Nel corso degli anni, ho sperimentato l’impossibilità di ottenere un quadro clinico completo e di avere una visione globale, mancando la visione d’insieme.

Dopo varie problematiche e su indicazione della Dott.ssa Staropoli, oncologa di grande spessore umano e professionale, sono approdata a Germaneto; qui sono stata affidata all’equipe del Professor Franco Arturi.

Dopo la visita preliminare, è stato predisposto un ricovero che ha segnato il momento di svolta nella mia precaria condizione di salute!

Nei giorni di degenza, oltre alla straordinaria percezione personale sulla figura del personale medico-sanitario, sono entrata in contatto con moltissimi pazienti che hanno ricevuto la stessa attenzione medica e umana.

Ho verificato che il Reparto di Medicina Generale-Geriatria ed Endocrinologia, nello specifico, appartengono a una realtà che vede la struttura come un centro di riferimento per numerosi pazienti e per quanti necessitano di risposte e cure.

Il Prof. Arturi guida la sua equipe con straordinaria maestria, è un mentore, una guida e un riferimento per tutto il personale, così come tutti i medici che operano al suo interno.

Ho potuto costatare personalmente che la professione del medico è una missione, una sorta di “destino” personale che segna le vite altrui, che offre una magica percezione di sé e del percorso da affrontare, regalando speranze.

Riporto la mia personale esperienza, ma sono anche la voce dei tanti pazienti incontrati durante la mia degenza.

Nel reparto s’incontrano infermieri e OSS di grande spessore umano e che mettono a disposizione del paziente ogni possibile soluzione e si pongono con empatica pazienza, cercando di dare risposte concrete e seguire l’iter medico con scrupolosa attenzione. In questo luogo incontri medici che si confrontano e operano scelte condivise, rendendo il paziente parte integrante e soggetto fondamentale; ci sono specializzandi che, avendo già la laurea in medicina, si pongono come riferimento essenziale per chi attende risposte. In particolare ho potuto verificare la grande umiltà nel farsi guidare, ma anche la determinazione nel voler offrire risposte. Due giovani e brillanti medici specializzandi, allievi del saggio e straordinario Professor Arturi, sono divenuti interlocutori attenti, anche di fronte a una paziente curiosa e assillante come la sottoscritta, senza mai perdere la pazienza e il sorriso. La loro benevolenza e la guida attenta del loro mentore li ha resi straordinariamente pronti a un futuro brillante.

Tutto il personale, anche addetto alle pulizie, si pone con garbo e rispetta ogni indicazione di servizio, dispensando sorrisi.

Il paziente, giunto nel nosocomio e in reparto già con il suo fardello, ha la percezione di sentirsi al sicuro, compreso e accudito perché non si lascia nulla al caso, ma si segue ogni piccolo segnale alla ricerca di riscontri oggettivi.

Questa mia breve ma necessaria segnalazione ha lo scopo di valorizzare una struttura che ha bisogno di supporto, che merita di essere qualificata come un’eccellenza, che ristabilisce le sorti di un territorio provato dalla malasanità.

Il reparto di Medicina- Geriatria- Endocrinologia, così come tutta la struttura di Germaneto, offre speranza a chi porta un fardello, a chi affronta la paura di fronte a una patologia.

Vivere in Calabria ci ha fatto rassegnare a un destino di indifferenza, anche di fronte a malattie invalidanti e mortali; è quindi necessario, riconoscere che, tra tanti luoghi fatiscenti e inadeguati, Germaneto rappresenta una risorsa importante, un riferimento e un luogo in cui il paziente ritrova dignità e risposte. E’ necessario potenziare una struttura che dovrebbe ottenere l’attenzione della politica e collocarsi come un’eccellenza calabrese, anche nella classifica delle migliori strutture sanitarie italiane.

*Docente

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