Gratteri: “per crescere la Calabria ha bisogno di infrastrutture moderne”. Il magistrato ad Aprigliano in occasione dell’Autunno Letterario

“ABBIAMO raccontato con linguaggio semplice la storia di cittadini morti per la loro grande coerenza”. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso della presentazione del libro <Non chiamateli eroi> (scritto assieme al docente ed esperto analista del fenomeno ‘ndrangheta, Antonio Nicaso) che si è tenuta ad Aprigliano (nella foto). Nell’occasione Gratteri è stato intervistato dai giornalisti Arcangelo Badolati e Attilio Sabato. Alla iniziativa ha partecipato (ed è intervenuto) anche il sindaco Alessandro Porco. “Aprigliano – ha affermato quest’ultimo – è orgoglioso di ospitare un uomo dello Stato, un uomo che fa tanto per l’Italia e la Calabria. E’ per questo un giorno emozionante per la nostra Comunità”. In  <Non chiamateli eroi> sono raccontate le vicende di persone che, con coraggio, determinazione e senso del dovere, hanno speso la loro vita per la legalità e contro le mafie: Giuseppe Letizia, Rocco Gatto, Peppino Impastato, Giorgio Ambrosoli, Carlo Albero dalla Chiesa, Rosario Livatino, Libero Grassi, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Don Pino Puglisi, Giuseppe Di Matteo, Gelsomina Verde, Annalisa Durante, Lea Garofalo e Nicola Cocò Campolongo. Il procuratore, che ha riaffermato l’importanza di riporre fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine, ha risposto alle domande dei giornalisti ponendo l’accento sulle difficoltà ma che sulle attese della Calabria, una terra che ha la necessità di uscire dallo stato di torpore e rassegnazione in cui si trova, evitare forme di assistenzialismo e cominciare a costruire un futuro di benessere sulla base delle sue molteplici potenzialità. “La nostra regione – ha spiegato – non è la terra delle incompiute”. Gratteri ha portato l’esempio della realizzazione della nuova sede della Procura di Catanzaro, quindi il lavoro restauro dell’ex ospedale militare che ha permesso di portare alla luce l’architettura del XV° secolo di quello che fu l’antico Convento degli Osservanti. “Un progetto  reso possibile dalla sinergia di più istituzioni”. Poi ha ribadito l’esigenza di infrastrutture moderne per essere competitivi con il resto delle regioni italiane: alta velocità ferroviaria, nuova statale 106, facoltà universitarie per il turismo. Soprattutto di “una politica illuminata e di una imprenditoria evoluta in grado di pensare in grande, progettare e fare accoglienza non predatoria”. “Finiamola di insistere con i campanilismi – ha rimarcato il magistrato – occorre confrontarsi, consorziarsi, costruire. Serve tempo ma siamo sulla strada giusta”. Immancabile, nell’occasione, il riferimento alla vicenda dei giudici Falcone e Borsellino (due persone perbene, brillanti, intelligenti, vittime della follia di Cosa Nostra), e alla sparizione della cosiddetta agenda rossa “episodio chiave per capire la storia criminale dell’Italia di quegli anni”.  Promossa nell’ambito dell’Autunno Letterario l’iniziativa ha segnato un’ottima partecipazione di pubblico. Numerosi gli studenti.

(Gaspare Stumpo)

Fonte: Parola di Vita

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