Cosenza, cerimonia di investitura dei nuovi cavalieri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro

NELLA CHIESA di San Domenico, a Cosenza, si è tenuta la solenne cerimonia di investitura di nuovi cavalieri e di una dama dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. L’Eucarestia è stata presieduta dal card. Fernando Filoni, gran maestro dell’OESSG, e concelebrata da monsignor Francesco Nolè, arcivescovo metropolita di Cosenza -Bisignano e monsignor Leonardo Bonanno, vescovo di San Marco Argentano – Scalea. Hanno ricevuto l’investitura Roberto Calvelli, Antonella Covelli, Massimiliano Croce, Rosario De Micheli, Salvatore Ganci, Luciano Salvatore Lustri, Francesco Montone, Giuseppe Spizzirri Marzo, Luca Tritto, don Enzo Gabrieli e don Aldo Giovinco. I nuovi cavalieri sono stati accompagnati ed accolti nell’ordine da Antonio D’Elia, preside della locale sezione dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro. La cerimonia è stata preceduta da una veglia di preghiera in cattedrale la sera prima secondo l’antica tradizione della storica veglia d’armi. Hanno ricevuto invece le insegne di promozione a cavaliere di Gran Croce Eduardo Sangiovanni, Carolina di Mattia, Mario Calabrese, Antonio Fotia, Michele Florio. Distinzione speciale della Palma d’oro di Gerusalemme per Giovanni Battista Rossi. “Diventare cavaliere e dama significa mettere a disposizione la propria vita nel testimoniare la fede in Cristo, metterlo al centro della nostra esistenza e di ogni progetto personale, familiare e sociale”. Questo il cuore del messaggio che il card. Fernardo Filoni, gran maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, ha dato nella celebrazione eucaristica che ha seguito l’investitura di nuovi cavalieri e dame dell’Ordine. “Non siamo cavalieri e dame per eredità dinastia o per volere di un sovrano terreno, ma la natura della nostra dignità viene dalla Chiesa, dal Cristo morto e risorto. Noi siamo eredi del sepolcro vuoto”, ha detto il porporato ricordando l’evento della resurrezione. “Alcuni cercano onori dalle altre terrestri più o meno nobiliari per noi l’onore è essere legati al Santo Sepolcro di Gerusalemme”. Il card. Filoni ha consegnato ai nuovi cavalieri e dame quattro “raccomandazioni”: “Amare Dio con tutto il cuore, amare la a chiesa che è nostra madre, amare la Terra Santa con generosita, amare il nostro ordine con stima sincera e fiduciosa”. Il porporato ha più volte sottolineato anche lo speciale legame dei Cavalieri del Santo Sepolcro con la terra di Gesù, dove nacquero nel 1099. “In Terra Santa – ha detto il card. Filoni – intendiamo organizzare la speranza. Siamo cavalieri e dame di Cristo, re misericordioso e giusto”. E, richiamando ancora il Vangelo, ha anche ricordato il compito di “ungere i piedi del Signore, del suo corpo, che è la Chiesa, avendo nel cuore i suoi fedeli, i pellegrini, i poveri e i rifugiati”; nonché “di contribuire alla pace religiosa”. Allo stesso tempo, i Cavalieri hanno il compiro di “di ungere i piedi delle nostre Chiese di Calabria, a volte stanchi e affaticati”. L’Ordine è stato voluto nel 2020 da monsignor Agostino che ha concesso anche la sede nell’antico torrionetto medievale della cattedrale di Cosenza per significare lo speciale legame con la Chiesa diocesana al cui servizio sono anche consacrati i cavalieri nella testimonianza di vita secondo il Vangelo di Cristo e per sensibilizzare i credenti a quel particolare debito d’amore e di sostegno dei cristiani che abitano la Terra Santa.

(Fabio Mandato)

Fonte: Parola di Vita

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