La storia “on the road” di Mickey, Edoardo e Anna in bicicletta dall’Alto Adige alla Sicilia *

di Gaspare STUMPO *

SI CHIAMANO Mickey, Edoardo e Anna. Sono tre giovani in viaggio dal Nord-Est verso il Sud della Penisola. Si sono incontrati e hanno scelto di vivere una esperienza all’insegna dell’essenziale, stile beat generation ma con risvolti ancora più radicali e con strumenti vintage: una bicicletta Anni Ottanta, una cartina stradale, un telefono vecchio modello, una chitarrina (Ukulele), un diario e una macchina fotografica analogica, quella con la pellicola per intenderci. Il resto a loro disposizione è rappresentato da capi di abbigliamento pratici e da oggetti per l’igiene personale.  Null’altro se non spirito di avventura, capacità di adattamento, voglia di apprendere, amore per il Creato. Provengono da famiglie venete e altoatesine di origine tedesca. Viaggiano, vivono di ospitalità, si rapportano con territori e culture differenti. Lo fanno quotidianamente e in maniera spontanea. Il loro è una sorta di pseudo-nomadismo. “In bici – spiega Mickey – la cosa bella è che si può scegliere di viaggiare lentamente o velocemente. Questo è un viaggio lento che affrontiamo percorrendo strade poco trafficate che ci permettono di fermarci in tante piccole realtà diverse. Abbiamo avuto modo di incontrare persone che ci hanno ospitati, offerto un pasto, che ci hanno dato la possibilità di dormire al coperto, di stare anche all’aperto ma al sicuro”.

Mickey, Edoardo e Anna non indossano orologi, sono attenti al loro ritmo biologico, agiscono seguendo il sorgere o il calare del sole, non sprecano, sfuggono ai condizionamenti della vita moderna. Ad oggi non sanno quanti chilometri hanno percorso, non hanno Gps. Affrontano il bello e il cattivo tempo, oltrepassando montagne e pianure. Sostengono che la vita è una scuola, apprezzano la ruralità, la possibilità di produrre, di sostenere e di autosostenersi. “Quando la tua casa diventa il mondo – precisa Anna – tutto è ponderato, tutto è in funzione di ciò che ti circonda”. Ma vivere dello stretto necessario non significa essere spogli, privarsi, rinunciare. Mickey, Edoardo e Anna sono ragazzi maturi, sanno quello che vogliono, sorridono, sono felici, sanno interagire con gli altri, il loro essere empatici facilità il contatto con le persone. A Rogliano sono accolti con calore. Arrivano in tarda mattinata da Cosenza dopo aver percorso la vecchia statale 19. Alcuni residenti li notano, parlano con loro, li indirizzano. Raffaele mette a disposizione il locale di sua proprietà per la notte, Eugenio fa da Cicerone, Giacomo si preoccupa di farli rifocillare. Mickey, Edoardo e Anna sembrano usciti da un romanzo di Kerouak ma con la differenza  che nel loro viaggio “on the road” per quanto in controtendenza non c’è nulla di ideologico se non la necessità di vivere a contatto con la natura alimentando benessere, sapere e conoscenza diretta. “Abbiamo incontrato molti giovani – aggiunge Edoardo – alcuni con le nostre idee, altri con idee differenti o che non credevano alla nostra esperienza”. I tre sono ripartiti muovendosi lungo la strada che vide protagonisti molti viaggiatori nell’Ottocento, alla scoperta di quel mondo che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno e che purtroppo non riusciamo più ad apprezzare.

*Giornalista p.

Fonte: Parola di Vita

L’intervista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.