Cosenza, in piazza per Giulia (e per tutte). Iniziativa di Fem.In.

SIAMO stanche e arrabbiate di dover vivere in un costante stato d’allerta, di doverci proteggere dalla violenza di uomini che non sono malati, ma sono i figli di un sistema educativo e valoriale in cui noi veniamo percepite come oggetti di loro proprietà.

Siamo stanche di dover fare attenzione quando torniamo a casa, siamo stanche di temere per la nostra vita se prendiamo un treno di notte, non vogliamo più dover pensare a come vestirci per evitare di essere molestate per strada.

Abbiamo paura, spesso all’interno delle nostre stesse case, perché la maggior parte delle violenze avviene proprio per mano di chi ci sta a fianco; abbiamo paura a lavoro dove le molestie e i ricatti sono all’ordine del giorno.

Di fronte a istituzioni cieche, mute e sorde, che si ricordano della violenza di genere soltanto nelle date comandate, riempite di inutili conferenze, e che ogni tanto dipingono una panchina di rosso, vogliamo dire basta alle azioni simboliche che non ci tutelano e che non cambiano di una virgola il presente.

Pretendiamo azioni concrete, educazione sentimentale e sessuale nelle scuole, più finanziamenti ai centri antiviolenza, ai servizi sociali e a tutte quelle associazioni che ogni giorno si spendono per contrastare una piaga sociale che miete centinaia di vittime all’anno.

Non serve nessun minuto di silenzio, non è il momento di stare zitte, non lo saremo mai più.

Fonte: FEM.IN. Cosentine in lotta

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