Festival Frontiere, i centri Sai: “cambiare le politiche Ue che negano il diritto di asilo”

“Da ieri, mercoledì 10 aprile, l’Ue ha inasprito le politiche securitarie in materia di Asilo e Immigrazione, ma i tre nuovi regolamenti sono passati con uno scarto di poche decine di voti, e questo è il risultato della pressione che abbiamo esercitato negli ultimi due anni come società civile tutta”, lo ha affermato Teresa Menchetti, operatrice Sai in Toscana, e attivista del Forum Per Cambiare l’Ordine delle Cose, che ha aperto il primo giorno del Festival Frontiere, organizzato dall’Ufficio Migrantes della Diocesi Cosenza-Bisignano. “Ringrazio tutti i centri Sai della provincia di Cosenza, che oggi sono qui con noi al Cinema San Nicola, per il primo degli eventi del festival” ha esordito Pino Fabiano, direttore Migrantes e organizzatore del festival. Proprio sul significato della parola frontiera mons. Giovanni Checchinato, ha spiegato: “Frontiera non ha un significato negativo, significa letteralmente di fronte, mettersi di fronte all’altro e riconoscersi nell’altro”. Presenti anche molti docenti dell’Unical , tra cui la costituzionalista Donatella Loprieno, e I sociologi del Dispes Emanuela Pascuzzi, Giorgio Marcello, Alessandra Corrado e Walter Greco e gli psicologi Simonetta Bonadies e Alberto Polito. Dopo la proiezione del docufilm “Green Borders” il festival proseguirà domani, ore 17.30 in piazza Santa Teresa per parlare di Frontiere e Pace.

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