Rogliano 2016 lancia la petizione: “stop ai lavori, si all’ammodernamento dell’A2”

STOP ai lavori di manutenzione nel tratto dell’A2 tra gli svincoli di Cosenza Sud e Altilia. Si all’ammodernamento ed adeguamento dell’intero tratto”. Quanto nell’oggetto di una lunga lettera indirizzata al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto e, per conoscenza, alla neo presidente della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro, al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e all’Anas gestore della rete. A firmarla gli esponenti del gruppo Rogliano 2026. Da qui il lancio di una petizione pubblica per un tema che da anni interessa l’intero comprensorio della Valle del Savuto. Si chiede una rete autostradale adeguata e definitivamente fruibile senza intoppi e cantieri.  Corsi e ricorsi storici nella missiva. Si rammenta – l’ultimo evento – l’inaugurazione dell’allora presidente del Consiglio, Matteo Renzi, con tanto di battesimo dell’ A2 Autostrada del Mediterraneo. Se ne asserisce l’importanza della tratta,  unico collegamento e porta d’ingresso per la Sicilia, ma anche i tanti fondi stanziati per quella che i politici del Savuto definiscono  “un’eterna incompiuta”. Nell’accorato appello, una cosciente considerazione: “si, non mancheranno certamente disagi durante il tempo dei lavori ma sono di gran lunga preferibili a quelli che quotidianamente subiamo sine die. Alla fine certamente i soldi investiti ripagheranno i calabresi per questo ultimo sforzo a cui saranno chiamati avendo possibilità di godere degli stessi standard di sicurezza già assicurati sugli altri tratti”. A chiudere, il gruppo Rogliano 2016 scrive: “dal sacrario della politica calabrese i grandi uomini del passato non avrebbero certamente permesso questo scempio nella nostra provincia. Riconosciamo, in questa classe dirigente che ci sta guidando in questa fase della nostra storia, lo stesso spessore umano e politico di quei grandi uomini e confidiamo in voi per ridare ai cittadini cosentini e calabresi in genere uguali diritti rispetto al resto del Paese”.

(Massimiliano Crimi)

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