Chiude il Giudice di Pace. Costanzo: “Rogliano perde un altro pezzo”

Costanzo

“ROGLIANO perde un altro pezzo: l’Ufficio del Giudice di Pace chiude i battenti. Problema nell’aria da tempo e che a stento è stato portato negli ultimi due Consigli comunali, quando la messa da requiem era stata già celebrata”. A dichiararlo è Giandomenico Costanzo, consigliere di minoranza in Assise comunale e portavoce del gruppo politico <Rogliano 2026>. Seppur qualche blando tentativo di salvataggio sia stato cercato dalla compagine amministrativa ciò non è servito, negli anni, a mettere in salvo uno degli ultimi uffici territoriali ospitati sul territorio comunale. Già dal lontano 2014 il Tribunale di Cosenza comunicava l’impossibilità di sostenere i costi di gestione degli uffici di Rogliano, e il conseguente impiego di personale distaccato. In nove anni non è stata cercata una mediazione o soluzione concreta, consta <verbalizzare> una mancanza di lungimiranza. L’ultimo tentato soccorso del Consiglio dell’ordine degli avvocati, che serve solamente ringraziare per l’interesse mostrato, è la palese constatazione che gli amministratori di Rogliano non hanno più un peso politico, appoggiandosi a terzi per puntellare quanto rimane di questo castello di carta. Rogliano negli ultimi anni sta registrando la perdita di postazioni importanti, con effetto disastroso – non è sciocco affermarlo – anche sull’economia locale. Diverse erano le udienze che venivano discusse in quel di via Eugenio Altomare, tra cittadini e avvocati il numero di presenze non era indifferente, perdere quest’altro pezzo è un colpo al cuore per l’intera collettività. Quanto sto dichiarando – ha detto il consigliere Costanzo – non vuole essere l’ennesimo manifesto d’accusa per la maggioranza che da anni governa la città ma qualcuno un giorno dovrà presentare pubblicamente il riassunto dell’attività svolta durante il suo mandato, mettendo sulla bilancia successi ed insuccessi, il valore negativo è già palese. Il problema rimane sempre lo stesso, gli amministratori possono cambiare a fine mandato ma quel che resta sul territorio sono le macerie e la ricostruzione diventa sempre più ardua. Rogliano merita quanto prima una nuova classe dirigente che sappia guidare un nuovo processo e gettare fin da subito le basi per la ricostruzione di una città che vuole ritornare ad essere centro nevralgico della Valle del Savuto”.

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