A Marzi e a Rogliano successo di pubblico per la rappresentazione del Trastullo

SONO bastate due date per riaccendere la voglia di teatro nel Savuto. Appuntamenti, quelli di Rogliano e Marzi, promossi dagli <Amici di Cuti>. Il gruppo ha portato in scena dopo circa dieci anni il famoso <Trastullo>. La farsa di metà Ottocento di cui è incerta la firma (in molti la attribuiscono al roglianese Vincenzo Gallo “U Chitarraru”, poeta e drammaturgo di buona penna che ha scritto anche Carnevale) ha coinvolto adulti e bambini durante settimana grassa. Trastullo, il Capitano, don Achille, Cocozzone, Rusitella, Stilluzza, il Mago, Cimusaru e Garafina i personaggi che da copione hanno calcato il palcoscenico nei due atti del componimento artistico. Una storia d’amore e di passione, di eventi di paese e di continui riferimenti al cibo, sarcastica ma dal risvolto triste se si pensa alla patos tra la giovane Rusitella e don Achille che alla fine scoprono di esser consanguinei.

Ecco, dunque, l’eclettico Antonio Simarco (il Mago) i fratelli Nino, Damiano e Cosimo Renzelli nelle vesti, rispettivamente, del Capitano, di Trastullo e di Dragunellu. E poi Maddalena Fuoco (Rusitella), Concetta Arcuri (Stilluzza), Aurelio Carà (don Achille), Danilo Aloe (Cocozzone), Rosario Altomare (Cimusaru) e Sandro Sottile (Garafina). Una figura, quest’ultima, la cui caratteristica è quella dell’impicciona (‘ntabbachera in dialetto Casalino-Apriglianese), un ruolo determinante, anche per livello di comicità, all’interno della rappresentazione scenica. L’occasione, che ha confermato la bravura dei protagonisti, è servita per riavvolgere il nastro e ricordare alcuni volti storici del teatro vernacolare locale come Carmelo Torchia e Carmelo Fontana, prematuramente scomparsi anni addietro. Il successo di pubblico ha reso merito alla pratica e ai programmi per il teatro come officina di idee, tradizione culturale e momento di aggregazione sociale consentendo agli appassionati, con l’esordio del giovane Rosario Altomare, di lanciare un appello alle nuove generazioni affinché si avvicinino a questo mondo tanto impegnativo quanto affascinante e significativo.

(Massimiliano Crimi)

Fonte: Parola di Vita

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