Silvio Occhiuto tra i 60 musicisti impegnati nel progetto musicale “Donde quiera que estes”

LA MUSICA accorcia gli spazi, unisce e, soprattutto, aiuta a sopportare meglio le difficoltà e il senso di smarrimento legato alla emergenza pandemica ed alle sue conseguenze. E’ capitato (e continua a capitare) nel contesto didattico-educativo, con docenti ed alunni impegnati nei laboratori “a distanza”. E’ capitato (e continua a capitare) attraverso le iniziative (flashmob, immagini e video) di artisti e gente comune per veicolare, mediante suoni e parole, sensazioni, stimoli e messaggi di speranza.

La musica, infatti, è una forma d’arte capace non solo di educare ma anche di influenzare la sfera emotiva. Alle stregua di quanto avvenuto con altri protagonisti, il maestro Juan Pablo Esmok Lew, insegnante di chitarra al Conservatorio “Manuel de Falla” di Buenos Aires, ha contattato un gruppo di artisti di tutto il mondo per la realizzazione del pezzo musicale (Quarantine World Song) intitolato “Donde quiera que estes” – che ha suscitato grande successo per la bellezza del testo, la dolcezza della musica, quindi, per il numero di persone e per la stessa tipicità degli strumenti utilizzati.

Del progetto “Ovunque tu sia” ha fatto parte il roglianese Silvio Occhiuto (nella foto, sopra), che ha raccolto l’invito del musicista e compositore argentino lavorando sulla partitura a lui assegnata. La performance è stata mixata e realizzata da Estudio JuliRecords. “E’ con grande gioia che condivido questo videoclip internazionale senza dubbio – ha spiegato Esmok Lew – uno dei più importanti della mia vita, non solo per il numero di eccellenti artisti ma anche per il momento storico in cui è stato realizzato. La musica ci ha uniti e non importa in quale parte del mondo fossimo. In quel momento non c’erano distanze, né confini, né bandiere ma solo il desiderio che tutto andasse per il meglio”.

(Gaspare Stumpo)

Fonte: Parola di Vita

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