‘The keepers’. Un thriller su Federico II° di Svevia girato tra le mura del Castello di Cosenza

OTTO custodi, una coppa e un segreto da nascondere. E poi forze oscure e colpi di scena. Ci sono tutti gli ingredienti per rimanere col fiato sospeso fino all’ultimo guardando ‘The keepers’, il cortometraggio prodotto dalla Redfin Production di Cosenza e con il patrocinio del Comune di Cosenza. “L’idea di ‘The keepers’ nasce da un laboratorio cinematografico organizzato da Ermanno Reda con il patrocinio del Comune di Cosenza. Alla fine del laboratorio, durato 6 mesi, Ermanno ha deciso di realizzare un cortometraggio e mi ha chiesto di scriverne la sceneggiatura e farne la regia”, racconta Gianfranco Confessore. Un cast di esordienti, composto da Rosanna Labonia, Francesca Pecora, Maria Loredana Ambrosio, Milena Occhiuto, Enza Chirumbolo, Maria Gaia Pagano, Fernanda Perrone, Francesca Gaudio, Alessandra Greco, Luca Aiello, Donato Buccieri, Luca Bruno, Agnes Csipai, Cinzia Pandolfo, Elisa Reda, Paolo Peluso, Ermanno Reda e Emanuel Reda, per un cortometraggio che è un thriller fantasy storico ambientato nell’epoca moderna che trae ispirazione dalla figura dell’imperatore Federico II° di Svevia, lo “Stupor mundi”.

Ambientato al castello Svevo, il cortometraggio è una dichiarazione d’amore alla città di Cosenza e cerca “in qualche modo di far venir fuori quella che è la grande tradizione storica della città sia da un punto di vista culturale che da un punto di vista prettamente storico, perché è stato teatro di importanti eventi”. Il cinema, che da un punto di vista di marketing territoriale è sempre utilizzato, potrebbe influire sull’incremento del flusso turistico, “così come è avvenuto con la città di Matera dove venne girato ‘La passione’, il film di Mel Gibson, o la Tunisia che fu il set per il primo ‘Star wars’ ”. Misteri, segreti, colpi di scena, suspense e storia per un dono che è molto di più del vaso di Pandora: “Il dono del sultano d’Egitto al-Malik al-Kamil, con cui Federico II° ha intrattenuto un rapporto epistolare e uno scambio di doni, potrebbe cambiare il corso della storia: si tratta del Sacro Graal, che Giuseppe d’Arimatea usò per raccogliere il sangue dal costato di Gesù dopo la crocifissione, trovato a Gerusalemme dal sultano egiziano e donato a Federico II° in occasione della Sesta Crociata, quando Federico II° entra a Gerusalemme accolto dal sultano e riceve il dono, e Federico II° decide di ritornare in Italia e di nascondere il Graal all’interno di Castel del Monte”.

Dietro un lavoro di ricerca storico, bibliografico e iconografico “che mi ha fatto scoprire importanti elementi sulla collocazione geografica del castello Svevo, della torre ottagonale e del centro di Castel del Monte”. Un progetto pilota da cui potrebbe scaturire una serie che potrebbe essere trasmessa su Netflix: ‘The keepers’ è un cortometraggio con una storia a sé stante e rappresenta l’incipit di ‘The gift’, che parte nel momento in cui termina ‘The keepers’. ‘The gift’ è una sceneggiatura visionata da un noto produttore di origini italiane che vive a Los Angeles, che dopo aver letto la trama si è appassionato e mi ha contattato chiedendomi di realizzare una puntata pilota”. Pochi giorni fa l’annuncio della selezione in vista della candidatura al David di Donatello nella sezione riservata ai cortometraggi: “Per noi è già una grande soddisfazione essere in concorso. Tra 15 giorni dovrebbero uscire le candidature”. La notizia è stata accolta positivamente dal sindaco Mario Occhiuto, che ha così commentato: “Siamo molto felici che un cortometraggio girato nella nostra città, peraltro nel nostro monumento simbolo, il castello Svevo, ed evocativo della figura di Federico II° di Svevia, partecipi alla selezione dalla quale scaturiranno le nomination al prestigioso premio cinematografico David di Donatello. Sarebbe una bella soddisfazione per Cosenza ed an he la conferma di come la nostra città si presti ad essere set cinematografico di produzioni alle quali anche il cinema nazionale deve poter guardare per il futuro”. 

(Rita Pellicori)

Fonte: ‘Parola di Vita’

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