Dal Savuto alla Stella Rossa di Belgrado, la storia del giovane calciatore Mario Domanico

IN ATTESA ai bordi del terreno di gioco, sotto il sole o sotto la pioggia battente, sugli spalti per guardarlo giocare, dandogli una mano a sistemare il borsone, accompagnarlo al pullman e abbracciarlo prima di una trasferta. Brevi momenti, parti del tempo per chi, da genitore, segue il figlio nella sua grande passione: il calcio. Una storia ancora da scrivere, carica di attese quella che stanno vivendo Mario Domanico (nella foto) e la famiglia. Mario ha tirato i primi calci a Mangone, poi con il Savuto, quindi a Rende prima del trasferimento in Veneto nelle giovanili del Liventina. Un giorno d’estate però qualcuno l’ha visto giocare, impegnarsi nel ruolo di terzino sinistro ed avvicinandolo gli ha chiesto: “vuoi venire a giocare a Belgrado?”. Riteniamo che per papà Massimo e mamma Elena sia stata una notizia incredibile, un colpo al cuore, positivo certo, forse più intenso di quello vissuto dal figlio che, immediatamente, ha accettato spinto dalla voglia di vestire la maglia della Stella Rossa Belgrado. Per un attimo Mario ha dimenticato i chilometri di distanza, il doversi ambientare, studiare, costruire una carriera calcistica all’estero. Una firma sul contratto, le prime strette di mano con i futuri compagni di squadra, il ritorno in Calabria, a Santo Stefano di Rogliano, pronto a ripartire per il trasferimento in Serbia. Classe 2007, Mario Domanico è un ragazzo semplice, composto. Risponde con un briciolo d’imbarazzo quando gli chiediamo quanta emozione sta provando, quale è il suo calciatore di riferimento. Senza indugio risponde: “Rino Gattuso”. Sarà un caso? Grinta meridionale, voglia di impegnarsi per dimostrare che si può vincere sempre, basta impegnarsi e crederci fino in fondo. All’ultima domanda (chi ti seguirà a Belgrado?) prima di lasciarlo andare agli allenamenti, ribatte: “starò sotto l’ala di Dragiša Binić”. Si tratta dell’ex numero undici della Stella Rossa, compagno di squadra di Dejan Savićević (amarcord per i cuori rossoneri del Milan) con il quale vinse la Coppa dei campioni nella stagione 1990-’91. In conclusione: “spero un giorno di vestire la maglia del Cosenza Calcio”. Chissà! Buona fortuna Mario.

(Massimiliano Crimi)

Fonte: Parola di Vita

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