Storia e religiosità. La devozione all’Immacolata Concezione e la festa prima del dogma

IL DOGMA dell’Immacolata Concezione fu proclamato dal Beato Pio IX nel 1854 con la bolla “Ineffabilis Deus” nella quale si affermava solennemente, come verità divinamente rivelata, che la Vergine Maria è stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Tuttavia la devozione all’Immacolata e la sua festa precedono di molto il pronunciamento pontificio. Dalla prima metà dell’ottavo secolo si celebrava in Oriente la festa della Concezione di Sant’Anna, madre della Theotokos (che significa Madre di Dio) alla data del 9 dicembre in relazione con la festa della Natività della Vergine, già celebrata il giorno 8 settembre. Nel decimo e undicesimo secolo si celebrava in Inghilterra, alla data dell’8 dicembre, la festa della concezione della Santa Vergine Maria. In seguito, grazie all’influsso dei Francescani che, già nel Capitolo del 1263, avevano stabilito per tutto l’Ordine la festa dell’Immacolata, tale importante commemorazione mariana si diffuse in tutto l’Occidente, tanto che nel 1576 il papa francescano Sisto V la inserì nel calendario della Chiesa universale approvando anche il formulario della Messa, la cui orazione è uguale a quella attualmente presente nel Messale. Oggetto della festa è la contemplazione delle meraviglie operate da Dio nella storia della salvezza e, in particolare, in quell’aurora della salvezza che è la Beata Vergine Maria, frutto pieno della grazia di Dio. L’appellativo “Piena di Grazia”, con cui l’Arcangelo Gabriele la saluta nell’Annunciazione fa capire che non si tratta solo di un saluto rivolto a chi è nello stato di Grazia, ma a chi è totalmente pieno della Vita di Dio, perché costitutivamente immacolato. In questo modo, come canta la prefazione della Solennità, nella Vergine Maria il Signore ha “segnato l’inizio della Chiesa sposa di Cristo senza macchia e senza ruga, splendente di bellezza”.

Fonte: Parola di Vita

Nella foto: l’Immacolata Concezione che si venera nel duomo di Rogliano.

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