Vaccinarsi contro l’influenza per ridurre l’emergenza

IL VACCINO antinfluenzale giocherà un ruolo fondamentale in questi mesi. I dati degli ultimi giorni relativi alla diffusione del Covid-19 indicano un forte incremento di casi di positività e sebbene, per ora, il virus sembra essere divenuto meno aggressivo, almeno per quanto riguarda la sintomaticità, gli effetti di una seconda andata sul nostro sistema sanitario potrebbero essere devastanti. In questo contesto si inseriscono le speranze legate alla diffusione del vaccino anti-influenzale che – secondo gli esperti – potrebbero facilitare il contrasto alla diffusione del Covid-19. Un’alta diffusione del vaccino anti-influenzale potrebbe infatti facilitare l’identificazione del virus, ridurre le possibili complicanze da Covid-19 e influenza, e ridurre il numero di ricoverati in Terapia intensiva. Uno studio pubblicato dalla rivista scientifica “Lancet” ha inoltre mostrato che il vaccino antiinfluenzale potrebbe ridurre la suscettibilità da Covid-19.

Ad oggi i dati di copertura della popolazione variano dal 16% al 19%, ancora molto poco rispetto all’obiettivo del 75-80%.

L’efficacia media del vaccino anti influenzale è di circa il 40-45%. Un dato incoraggiante è quello che riguarda la popolazione anziana, dove la media di copertura da vaccino anti-influenzale sale quasi al 60%. La mortalità di influenza e patologie associate è circa ottomila persone all’anno, altri studi indicano dati più alti fino a diciassettemila casi annuali. Sulla base di questi dati è possibile costruire delle stime di impatto sul sistema sanitario e sulla mortalità, tenendo conto dei diversi dati di copertura e di efficacia del vaccino. Nella stagione 2018/2019 (l’anno prima del Covid) ci sono stati 872 pazienti ricoverati in terapia intensiva per complicazioni da influenza di cui 205 deceduti. Di questi, solo l’11.2% era vaccinato. Incrociando i dati di copertura del vaccino e di efficacia dello stesso, è possibile stimare fino ad un dimezzamento dei ricoveri in terapia intensiva, Oltre al tema della mortalità, è utile considerare che per ogni decesso esistono moltissime persone colpite da complicanze come polmoniti, che impattano sensibilmente sul sistema sanitario e sociale italiano. Sulla base di
questi dati è possibile stimare che con una maggiore diffusione del vaccino anti-influenzale potrebbero esserci molte meno persone infette, meno persone che vivono effetti collaterali, e anche meno persone a rischio per il Covid-19. Insomma, quest’anno vaccinarsi è più che consigliabile. (R.S.)

Fonte: Parola di Vita

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