L’arte della liuteria nel centro storico di Rogliano. Intervista al maestro Giuseppe Vizza

UNA GRANDE passione per la musica e per l’arte di costruire strumenti musicali. Non è facile scindere le cose quando la tendenza è innata e costituisce un esempio in rapporto alla cultura del fare e dei saperi. Un patrimonio di idee da trasferire, volta per volta, nella cura dei particolari grazie alla manualità e alla sensibilità legata alla produzione e all’ascolto dei suoni. Un insieme di attitudini che fanno del liutaio un mestiere vocato all’arte, non solo all’artigianato. Lo testimoniano la qualità e l’assemblaggio dei materiali, la realizzazione delle forme, le tecniche di recupero quando si tratta di restauro dello strumento. Un lavoro minuzioso che presuppone conoscenze non solo abilità, dedizione, pazienza, scrupolosità e un pizzico di estro. Poi c’è il laboratorio, luogo senza tempo, con i suoi arnesi, il suo ordine-disordine, gli odori del legno e della vernice, delle resine, il banco di lavoro. Il contemporaneo che sa di antico difficilmente scalfibile dalla modernità. Anche questo è riscontrabile nel centro storico di Rogliano, grazie al maestro liutaio Giuseppe Vizza (nella foto) che da giovanissimo ha manifestato il suo amore per la musica traducendolo in attività, benché amatoriale, per la realizzazione e il recupero di strumenti musicali. Nel laboratorio di via Duomo, appesi o adagiati, si notano chitarre classiche e battenti, mandolini, addirittura un banjo. Nuovi o da ritoccare perché consumati dal tempo o da un eccessivo utilizzo. “Ho iniziato a riparare strumenti che andavamo buttati intuendo la possibilità di costruirne di nuovi”. E’ iniziata così l’avventura del maestro liutaio roglianese che negli anni ha imparato a conoscere le caratteristiche dei materiali anche in funzione del suono. Le abilità manuali e la passione per l’arte dei suoni hanno fatto il resto. “Ma – spiega– tutto questo non basta. Occorre entrare anche nell’anima dello strumento”. Vizza è uno dei più apprezzati liutai calabresi. In passato è stato tra i fondatori de <I Canterini della Presila>, un gruppo ancora in attività la cui esperienza è alla base, in questi anni, della crescita della nuova schiatta di giovani impegnati nello studio della musica popolare.

(Gaspare Stumpo)

Fonte: Parola di Vita

L’intervista al maestro Giuseppe Vizza

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