Valle del Savuto, Sanità pubblica ad un bivio *

di Gaspare STUMPO *

UNA SANITA’ a misura d’uomo per un servizio adeguato in un’area fortemente penalizzata dalla carenza di infrastrutture, impoverita economicamente e socialmente, con una popolazione disorientata e disillusa rispetto al godimento di diritti fondamentali come quello dell’accesso alle cure mediche di tipo universalistico e solidaristico. Un diritto sancito dall’ordinamento costituzionale ma sempre più in discussione a causa della condizione di sofferenza che attiene all’assistenza ospedaliera che sommata alla fragilità di quella socio-assistenziale ha determinato situazioni al limite dell’inverosimile. Una crisi cronica causata dai tagli e dalla mala gestione, che ha portato alla chiusura (o al depotenziamento) dei piccoli ospedali, quindi allo scombussolamento delle prestazioni nosocomiali, a partire dalla rete di emergenza-urgenza, senza una adeguata riqualificazione dei plessi Hub e dei distretti di Medicina territoriale, tenuto conto dei numeri riferiti alla popolazione e alle caratteristiche geografiche di una provincia molto vasta come quella cosentina. Il risultato è rappresentato dalla difficoltà sostanziale di accesso alle cure gratuite che non ha precedenti per modalità e tempistica nella relativa fruizione. E questo a causa della carenza di risorse e strutture, di personale e dotazioni strumentali anche in rapporto alle nuove tecnologie. Un gap che ha interessato soprattutto le aree interne e quelle marginali, con il risultato di una emigrazione sanitaria con numeri sempre più in crescendo e la limitazione delle possibilità di cura per i cittadini meno abbienti rispetto all’offerta elargita in territori molto distanti o nel settore privato, magari con sistemi non mutuabili o di tipo assicurativo. In Italia le ultime statistiche confermano il pessimo andamento dei Lea (Livelli Essenziali Assistenza) per sette regioni, con la Calabria ancora una volta protagonista in negativo. Una serie di inadeguatezze (acuite dal periodo pandemico) che si traduce in una erogazione critica delle prestazioni con una incidenza notevole sulla cura della salute e più in generale sulla qualità della vita dei cittadini. Per la valle del Savuto (e per altre micro-aree) si tratta di un bivio: trovare, attraverso la programmazione, risposte appropriate in una Sanità di prossimità che abbia i requisiti di un servizio pubblico moderno ed efficace in termini di risposte ai bisogni o cadere nel baratro dell’inefficienza dettata dalle problematiche di Bilancio o, peggio ancora, dall’interesse di parte.

Fonte: Parola di Vita

* gasparemichelestumpo@pecgiornalisti.it

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