Sanità, nuovo documento-proposta a firma del Comitato civico “Cosenza Sud”

RICEVIAMO e pubblichiamo:

IN QUESTE settimane di grande fermento per la nostra Sanità regionale e locale, laddove tutti gli attori protagonisti sono chiamati a dare il proprio contributo e in particolare alla luce dei nuovi decreti e del continuo mutare del progetto Sanità nell’intero territorio regionale ed in particolare nel nostro territorio a sud di Cosenza, nell’intento da cittadini consapevoli e partecipativi di continuare a contribuire con spunti di riflessione e proposte concrete di cambiamento e costruzione, ci permettiamo di proporre alcuni suggerimenti, facendo seguito alle proposte già elaborate ed illustrate anche nelle nostre precedenti iniziative. Riteniamo che la conoscenza del territorio sia fondamentale al fine di fornire risposte concrete realmente efficaci per soddisfare i bisogni dei cittadini.

I nuovi atti emanati, decreti e contratto istituzionale di sviluppo per l’esecuzione e la realizzazione degli investimenti, prevedono in particolare per il nostro territorio:

Territorio

DCA n.197 del 12/07/2023

-Prevista ubicazione Ospedale di comunità

-Prevista ubicazione Hospice

-Prevista ubicazione Consultorio I° livello Spoke

-Prevista ubicazione Consultorio I° livello Spoke Comune di Parenti

P.O. Santa Barbara

DCA n.198 del 12/07/2023 Allegato 5

P. O. Santa Barbara previsti:

20 p.l. Day Surgery multidisciplinare

18 p.l. Medicina Generale

11 p.l. Recupero Riabilitazione

A tal proposito in merito alle cosiddette “Casa di Comunità” ed alla loro funzione oltreché alle loro caratteristiche, così come previsto dalla riforma sulla Sanità, ci interroghiamo (vista l’orografia del territorio, la viabilità ed i trasporti in generale) se sia opportuna la scelta di prevederne una a Rogliano e l’altra a Parenti, o se non sia piuttosto necessario, considerato che su Rogliano è presente il P.O. Santa Barbara e sarà realizzato l’Ospedale di Comunità, prevederne, piuttosto, una per i territori di Belsito, Malito, Grimaldi, Altilia, e l’altra che possa servire i Comuni di Scigliano, Pedivigliano, Colosimi, Bianchi e Panettieri.

Questo per fornire una reale risposta sanitaria all’intero territorio a sud di Cosenza!

Così anche il c.d. C.O.T. (Centrale Operativa Territoriale), sempre in relazione alla sua funzione, ci pare discutibile che ne debba essere previsto necessariamente uno per questo territorio.

La collocazione dell’Ospedale di Comunità all’interno dell’ospedale Santa Barbara impone a nostro parere una semplice riflessione: gli spazi dell’ospedale Santa Barbara sono stati man mano occupati da servizi legati alla sanità territoriale (Dialisi e Hospice ad esempio) e alcuni di questi servizi, ed in particolare alcuni progetti realizzati, hanno comportato lo smantellamento e la trasformazione di alcuni spazi pensati e costruiti per altre finalità. Ci riferiamo in particolare agli spazi dedicati agli ambulatori di Gastroenterologia, smantellati unitamente all’ex Reparto di Medicina, nonostante la loro recente ristrutturazione, per adibire gli spazi ad Hospice. Eppure, nonostante le somme spese, l’Hospice non è mai decollato ed allo Stato appare assolutamente inutilizzabile. Ci sembra quanto meno non diligente dopo decenni di piano di rientro, avallare questo stato di cose e non far “fruttare”, tramite servizi, i soldi già spesi o da spendere. Così stante le cose riteniamo utile osservare che, qualora si ritenga indispensabile mantenere questo servizio a Rogliano (ci riferiamo all’Hospice), sarebbe opportuno acquisire e utilizzare altre strutture adiacenti allo stesso P.O. ma da questo distinte (locali c.d. Palazzina Calandra che nel tempo ha ospitato la Direzione Sanitaria di Presidio, l’Ufficio Personale, l’Ufficio Economato, il Servizio di Farmacia e Archivio). Questo consentirebbe di far partire la funzionalità dell’Hospice se lo si ritiene necessario senza occupare spazi all’interno dell’ospedale al quale da tempo pare essere stata sottratta la sua naturale destinazione e funzione (offrire soluzioni di salute!).

All’interno della stessa struttura – Palazzina Calandra – oltre all’Hospice potrebbe essere ospitata l’A.F.T. (Aggregazione Funzionale Territoriale) e la Guardia Medica. Ciò consentirebbe, quindi, l’utilizzo reale degli spazi ospedalieri per il ripristino dei previsti ambulatori di gastroenterologia e di altre branche medico/chirurgiche, nonché attivazione day surgery. Siamo difatti sempre più convinti che il day surgery possa e debba essere un ottimo servizio reso dal P.O. Santa Barbara a supporto dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza. La presenza e la funzionalità del day surgery non solo renderebbe sempre più legittima, dovuta e utile per il perseguimento dell’obiettivo – garanzia del diritto alla salute, la presenza del presidio Santa Barbara all’interno dell’azienda ospedaliera, così come del resto si continua a fare con gli ultimi provvedimenti normativi tra cui il DCA 198/2023 che prevede appunto 20 posti dei surgery; 18 medicina generale; 11 recupero riabilitazione, ma consentirebbe una seria deflazione del carico lavorativo del plesso operatorio dell’Annunziata.

In adiacenza alla struttura del P. O. Santa Barbara, nel territorio del Comune di Marzi che da decenni ha manifestato esplicitamente la propria disponibilità in tal senso, potrebbe essere realizzata la struttura ove collocare il previsto Ospedale di Comunità. Da evidenziare che il Comune di Marzi non solo ha da sempre manifestato la propria disponibilità (vincolando il terreno per tale opera), ma la stessa A.O. di Cosenza in esecuzione di un progetto già esistente ha anche effettuato le indagini geologiche sovvenzionandole con i soldi dell’ex art. 20. Nuovamente soldi pubblici (e quindi nostri) già spesi senza però poter godere dei frutti di questi costi! Vi è un territorio che anche attraverso le proprie istituzioni locali, salve rare eccezioni, da anni agisce concretamente per favorire la crescita della risposta sanitaria e non si limita a tavole rotonde o a ridondanti articoli di giornale. Questo progetto consentirebbe di creare una vera e propria “Cittadella Sanitaria” costituita da tre strutture indipendenti e nello stesso tempo interdipendenti, ma con in comune il laboratorio analisi, la radiologia, l’ambulatorio ecografico e tutti gli ambulatori medico chirurgici del P.O. Santa Barbara:

-così pensato non è da sottovalutare la presenza medica costante a disposizione della popolazione.

Si rammenta inoltre la presenza nei pressi:

– dell’elisuperficie che se illuminata può essere utilizzata per il volo notturno (durante il periodo pandemico è stata requisita dall’Esercito Italiano)

– di un parcheggio auto che all’occorrenza può essere può essere utilizzato per montare un Ospedale da campo (durante il periodo pandemico è stato utilizzato quale postazione Drive In per i tamponi)

Con il DCA 198/2023 si è chiarito, speriamo una volta per tutte, che il P.O. Santa Barbara è e rimane un Presidio dell’Azienda Ospedaliera, collocazione da noi da sempre auspicata e favorita, e non riveste e non può rivestire questa presenza carattere di temporaneità: non apprezziamo l’idea di un ospedale a termine! Non solo se così non fosse non si giustificherebbe l’enorme dispendio di denaro che già vi è stato e che si prevede vi sarà alla luce dei nuovi piani decisionali, ma reale è il ruolo e la funzione che il P.O. Santa Barbara e l’intero territorio possono dare per contribuire in maniera efficiente alla gestione della sanità sul territorio ed in particolare quello a sud di Cosenza. La creazione di una vera e propria cittadella sanitaria, utilizzando al massimo le strutture già esistenti e sulle quali già tanti soldi pubblici sono stati spesi, o si è previsto siano presto spesi, consentirebbe di creare una reale sinergia tra sanità territoriale e sanità ospedaliera. Non da ultimo, e con una visione un po’ più lungimirante, la stessa presenza del P.O. Santa Barbara all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, anche alla luce della nuova facoltà di Medicina attivata presso l’Unical, consentirebbe di dare risposte concrete a questo territorio già da troppo tempo abbandonato a sé stesso. Nulla vieta infatti di creare i poli di ricerca, lottando anche per il ripristino di quelli che in passato recente hanno dato tanto lustro all’attività di ricerca, si pensi all’Istituto CNR-IRIB di Mangone, sia nuovi centri di Studio e formazione: scuola infermieristica ad esempio da prevedere proprio a Rogliano. A tal ultimo proposito la vicinanza all’uscita autostradale, i collegamenti della Ferrovia dalla Calabria, la presenza di servizi e strutture consente al territorio di poter prevedere un’ottima ospitalità degli studenti.

Fonte: Comitato Salute Cosenza Sud

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