Santa Barbara, porre fine alla “stagione dei tagli” e riorganizzare l’ospedale *

di Gaspare STUMPO *

IN CALABRIA l’emergenza epidemiologica ha costretto i vertici dell’Azienda ospedaliera di Cosenza ad individuare aree nosocomiali da indirizzare alla cura dei pazienti affetti da Coronavirus. Tra le strutture riconvertite e destinate ad attività anti Covid c’è il “Santa Barbara” di Rogliano. Il plesso sta assolvendo alle sue funzioni di supporto all’Hub Annunziata in linea con la qualità professionale che ne ha contraddistinto l’attività in quasi cinquant’anni di storia. Tuttavia, cessata la gravità legata al momento pandemico, il nosocomio del Savuto  dovrà essere soggetto ad un vero e proprio riordino di spazi e funzioni in rapporto alle necessità aziendali e alla domanda di salute della Vallata. In realtà sono anni che il comprensorio posto a sud della città bruzia attende soluzioni consone ai bisogni delle popolazioni mediante una appropriata ottimizzazione dei servizi che appartengono alla medicina ospedaliera e a quella territoriale. Attese che sono rimaste tuttavia sulla carta a cui, diversamente, sono state contrapposte situazioni di depauperamento con ripercussioni sensibili sulla qualità della vita dei cittadini.

Relativamente al “Santa Barbara” ne sono testimonianza la carenza di personale, la chiusura del Pronto Soccorso (prima) e del Punto di Primo Intervento (dopo), la sospensione dello sportello Ticket, del Punto prelievi e del reparto Dialisi, il ridimensionamento degli ambulatori specialistici, il sottoutilizzo del settore Radiologico, delle Sale operatorie e dell’eli-superficie, la mancata fruizione di un intero piano (2°) che rimarrebbe vuoto in attesa della implementazione di un settore Ospice. Tali problematiche sono state oggetto, più volte, di confronto fra amministratori locali, forze sindacali e management aziendale. Incontri, proposte e prese di posizione anche forti che hanno sortito ben poco rispetto alla ipotesi di un riassetto capace di potenziare l’offerta ospedaliera funzionale ma, soprattutto, complementare al resto degli ospedali cosentini. Di recente, il sindaco di Rogliano, Giovanni Altomare, ha criticato il comportamento della politica stigmatizzando le scelte operate dalle ultime gestioni commissariali. “Tale politica – ha affermato il primo cittadino –  sorvolando sulle degenerazioni che ne hanno accompagnato il corso, si è rivelata utile a centrali lobbistiche bene organizzate e al sistema privato in una logica perversa del depauperamento del servizio pubblico e della sua ispirazione sociale, compromessa dal processo di regionalizzazione e di aziendalizzazione che l’hanno allontanata dalla reale tutela degli interessi generali della collettività”. 

E, proprio in nome degli interessi delle Comunità locali, di aree geografiche particolarmente esposte al pericolo della marginalità, economicamente depresse, in un momento straordinariamente difficile a causa del virus e dei suoi effetti, che da più parti si chiede la predisposizione di un piano di  riassetto in funzione attiva per tutti i piccoli ospedali calabresi dismessi o riconvertiti, con investimenti in grado di garantire, in un’ottica di trasparenza e funzionalità, adeguati livelli essenziali di assistenza (LEA). Anche per il Santa Barbara, che assieme all’Annunziata e al Mariano Santo è parte dell’Ao di Cosenza, viene rivendicata l’applicazione di atti aziendali in grado di ridisegnarne l’organizzazione e il buon funzionamento rispetto alla “stagione dei tagli” che ha condotto la Sanità pubblica in situazioni di mediocrità, falcidiando reparti e servizi. Lo stesso sindaco di Rogliano si è detto fiducioso circa una possibile “inversione di marcia” nei propositi della nuova gestione commissariale. “Su queste premesse – ha fatto sapere infatti Altomare – chiediamo al commissario l’apertura di un tavolo che sia finalizzato al recupero, alla riqualificazione e al rilancio dell’ospedale Santa Barbara, come piccolo ma efficiente presidio di cura per malattie acute, come struttura adatta agli interventi di minore portata e funzionale alla efficienza dei presidi della città capoluogo. E’ questo un ruolo – ha detto – che gli va riconosciuto, con la semplice applicazione del buonsenso e, certo, con gli investimenti che l’attuale gestione saprà ottenere”.

* (gasparemichelestumpo@pecgiornalisti.it)

Fonte: Parola di Vita

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