Scigliano, il sindaco: “altre scoperte verranno fuori nel corso degli anni”. Dopo il ritrovamento del manufatto granitico

IL SINDACO di Scigliano, Raffaele Pane (nella foto), ha espresso soddisfazione per il ritrovamento, avvenuto nei pressi del Ponte di Annibale, di un blocco granitico di forma cilindrica del peso di circa tre quintali. Il manufatto è affiorato in seguito ad una piena che ha eroso le sponde del fiume Savuto ed è stato individuato dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale assieme all’8° Elinucleo di Vibo Valentia. Un primo monitoraggio curato dai tecnici della Soprintendenza ha permesso di accertare l’interesse della scoperta.

Il manufatto

Secondo gli esperti infatti “il rinvenimento di un bene culturale di tali caratteristiche, proprio nei pressi del Ponte romano edificato nel corso del II° secolo a.C., suggerisce la probabile esistenza di una cava o di un insediamento antico, che potrebbe aprire nuove interessanti prospettive dal punto di vista storico e archeologico”. Al fine della salvaguardia, studio e conservazione, il reperto (che presenta una lavorazione non ultimata) è stato prelevato grazie all’ausilio di un mezzo meccanico e custodito in un luogo sicuro. “Questo ritrovamento ha fornito ulteriore conferma dell’importanza del luogo dal punto di vista storico e archeologico. Sono convinto – ha affermato il sindaco Pane – che altre scoperte verranno fuori nel corso degli anni”. Il primo cittadino ha auspicato l’avvio di una campagna scavi per riportare alla luce altri reperti che potrebbero essere seppelliti nella zona. Una zona, ricordiamo, di grande interesse perché legata alla presenza del Ponte che, secondo esperti e ricercatori, sarebbe parte integrante della più grande opera viaria del Mezzogiorno progettata (e realizzata) tra il 131 ed il 128 a.C: la Via Popilia. Un punto strategico per caratteristiche orografiche e consistenza geologica, situato lungo una  fascia geografica (Cosentia ad flumen Sabatumparticolarmente adatta per sicurezza, esposizione e ricchezza ambientale. Sono in corso, in questi giorni, ulteriori esami per chiarire l’esatta epoca, il materiale utilizzato e le finalità del manufatto. Lo studio è condotto dal professor Mauro La Russa dell’Università della Calabria. Il territorio compreso tra i Comuni di Altilia e Scigliano è particolarmente ricco di cave (se ne contano addirittura tredici) dalle quali, per molti secoli, è stata estratta la pietra (tufacea) utilizzata, soprattutto, per la realizzazione di portali e facciate di palazzi. In questo caso occorre capire il granito dove sia stato prelevato.

(Gaspare Stumpo)

Fonte: Parola di Vita

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