Cosenza. Francesca Cassano: “la street art per arginare le dinamiche di emarginazione sociale”

PASSARE da Viale della Repubblica è diventato molto suggestivo grazie alla presenza dei murales che ricordano un pezzo di storia della nostra Cosenza: Gigi Marulla (nella foto), Giuseppe Faraca e ultima aggiunta in ordine di tempo Totonno Chiappetta.  Vorrei ringraziare pubblicamente tutti coloro che si sono impegnati per realizzare le opere e che ci lasciano così un ricordo indelebile di un artista completo che ha fatto ridere e riflettere una generazione, tratto identitario di una Cosenza che forse non c’è più.  Il murales di Totonno Chiappetta, scoperto lo scorso 13 Giugno, è stato realizzato grazie a Federico Morabito e alla sua squadra che negli ultimi anni ha realizzato anche quello di Donato Bergamini nella curva Sud dello stadio San Vito-Marulla, e di Mario Gualtieri sul muro di cinta del palazzetto Casali.  Sarebbe bello se il Comune sposasse e sostenesse iniziative di questo genere come avviene in molti altri centri della Calabria, e d’Italia, che ne hanno fatto un tratto identitario e di attrazione turistica.  Ma non è solo una questione estetica molte amministrazioni comunali hanno abbracciato l’arte urbana allo scopo di riqualificare periferie e quartieri in condizioni marginali nonché per veicolare messaggi significativi su tematiche di forte impatto come l’ambiente e i diritti.  A Cosenza, in questi anni, si è creata una barriera invisibile tra periferie e centro. La street art potrebbe arginare dinamiche di emarginazione sociale – dispersione scolastica e ghettizzazione– e rigenerare le aree urbane interessate creando un riavvicinamento tra periferie, centro e amministrazione.  Alla vigilia delle elezioni comunali, oltre ai nomi, sarebbe auspicabile capire che tipo di città immaginiamo per il futuro: una Cosenza che guarda al suo passato e alla sua storia e li immortala grazie al talento dei giovani artisti di strada sarebbe un’idea da cui cominciare“. Così, in una nota, il consigliere comunale di Cosenza, Francesca Cassano.

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