Una finestra sulla Calabria. Preoccupano soprattutto autostrade e ferrovie

In diminuzione, sì, ma per effetto di un lockdown che ha “ritoccato” al ribasso le statistiche: anche in Calabria si parla di emergenza sulle strade. L’ultimo report dell’ISTAT, pubblicato il 24 novembre e relativo ai dati per il 2020, fotografa una realtà di 2.079 incidenti stradali che hanno provocato 61 decessi e 3.264 feriti. Ovviamente, l’emergenza sanitaria e le misure di contenimento del coronavirus hanno determinato un decremento rispetto al 2019. I sinistri stradali sono diminuiti del 25%, i morti del 41,3% e i feriti del 28,3%. Numeri incoraggianti? Niente affatto, perché la statistica comunque è inferiore rispetto alla media in Italia, dove gli incidenti e i feriti sono rispettivamente diminuiti del 31,3% e del 34%. La Calabria, inoltre, si conferma una Regione in cui l’indice di mortalità sulle strade è tra i più alti d’Italia, con un’oscillazione tra il 2,67% e il 6,61% di probabilità di decesso. Estendendo il parametro temporale al triennio 2018 2020 si osserva come Cosenza sia maglia nera di pericolo stradale: nella provincia si sono verificati 96 impatti mortali in tre anni, contro i 64 di Reggio Calabria, i 54 di Catanzaro, i 34 di Crotone e i 21 di Vibo Valentia. Tra le tratte più pericolose in Regione, impossibile non pensare alla SS 106, tristemente soprannominata “la strada della morte”. Un report pubblicato nel 2019 e relativo al quinquennio 2014-2018 basta a restituire un’immagine sconfortante: 107 morti in Calabria, equamente distribuiti nel tempo e tra le tre province di Cosenza, Crotone e Reggio Calabria. Il 30% di loro aveva meno di 30 anni. E non ci si dimentichi di un’autostrada perennemente “work in progress” come la Salerno Reggio Calabria (nella foto): non si è al sicuro neanche in un tratto apparentemente “tranquillo” come lo svincolo di Cosenza Sud, uscita obbligatoria per chiunque voglia entrare in città, ma teatro di quotidiani incidenti, complice un manto stradale non in perfette condizioni e una viabilità abbastanza arzigogolata. In Calabria, comunque, non sono soltanto le strade a presentare difetti infrastrutturali e di sicurezza. Ultimo episodio increscioso, la rapina subita da una ventiduenne cosentina in servizio per Ferrovie dello Stato presso la stazione di Sibari. Gli inquirenti hanno individuato il ladro, ora detenuto nel carcere di Castrovillari, ma la paura rimane. Così come i ritardi, una linea ad alta velocità che a Cosenza proprio non arriva e un progetto di rifacimento elettrico annunciato nel 2019 che, tra un lockdown e tanta burocrazia, proprio non parte. Ci si deve accontentare di fermarsi a Paola. Per ora.

(Michela Curcio)

Fonte: Parola di Vita

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