Pnrr, al via i progetti per la sistemazione del comparto viario. Ma il Savuto non c’è

IL GOVERNO ha stanziato diversi centinaia di milioni di euro dal Fondo complementare del Pnrr per la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza delle strade interne, ovvero, una parte della più consistente quota risorse (in miliardi di euro) destinata al miglioramento delle infrastrutture, in particolare nelle aree geografiche marginali in “ritardo” rispetto ai grandi sistemi di collegamento viario e ferroviario. Una scelta che punta a superare il divario territoriale tra Nord e Sud, soprattutto tra zone urbane e zone rurali. L’approvazione (e la pubblicazione) delle Linee Guida per l’attuazione delle misure previste dal Pnrr ha accelerato il dibattito politico-istituzionale e posto in essere l’avvio delle procedure da parte dei soggetti attuatori propedeutiche alla realizzazione degli interventi. La Provincia di Cosenza, per esempio, ha proposto due progetti per l’adeguamento e l’ammodernamento di strade di sua competenza (Sp 177 e Sp 263) e di tre di competenza Anas (Ss 504, Ss 283 e Ss 107). Cinque scelte definite “strategiche” indirizzate all’Upi per il loro inserimento nella mappatura unitaria degli interventi infrastrutturali da sottoporre all’attenzione del Governo. Opere definite di “vitale importanza” perché determinanti per lo sviluppo del tessuto sociale ed economico di una ventina di Comunità del Cosentino situate tra Ionio, Tirreno e Pollino.  Ma anche in questo, purtroppo, il Savuto sembra “assente”. Un comprensorio condizionato dalla mancanza di idee strategiche rispetto alla implementazione di sistemi urbani post moderni, di una visione d’insieme circa le politiche sulla gestione dei servizi e su quella della green technology. Un comprensorio penalizzato da una governance debole sia per la mancanza di responsabilità decisionali condivise che di interazione tra organizzazioni e amministrazioni territoriali. Un contesto incapace di intercettare il cambiamento e di produrre, spesso, solo sterile campanilismo. Il risultato è rappresentato dalle “rovine” della superstrada a scorrimento veloce Piano Lago-Medio Savuto (nella foto), dalle criticità ormai storiche sul tratto Rogliano-Altilia dell’Autostrada del Mediterraneo, dal “volto” sempre più vetusto della Ss. 19, dal dissesto su più punti della Sp 242 Rogliano-Bocca di Piazza e della Sp Piano Lago-Grimaldi, dalle promesse non mantenute legate al completamento della viabilità montana a partire dalla realizzazione del ponte sul fiume Savuto al confine tra i Comuni di Rogliano e di Parenti.

(Gaspare Stumpo)

Fonte: Parola di Vita

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