Sabato scorso a Marzi la deludente attesa per Stanley Tucci

UN SABATO mattina del tutto insolito quello vissuto a Marzi. Ore 09.45, sulla soleggiata via Nazionale due bar dirimpettai sono la prima sosta di appassionati e curiosi che all’indiscrezione trapelata dalla fitta agenda di Stanley Tucci, da qualche giorno in Calabria, sono accorsi nel Savuto per conoscere l’attore, applaudirlo e magari scattare un selfie. Visita calendarizzata per registrare una nuova puntata del format firmato CNN “Searching for Italy” in cui il protagonista della giornata ritrova le sue radici: i luoghi del nonno paterno. Di buon mattino anche il primo cittadino Rodolfo Aiello è indaffarato ad accogliere il divo hollywoodiano. Bocche cucite su orari e movimenti: “arriverà ma non sappiamo più nulla, ci dispiace” – chiosano dal Comune. Le lancette dell’orologio sembrano rallentate così come il carosello di auto dinanzi al Municipio, luogo previsto per l’accoglienza. Qualche decina di minuti più tardi i primi arrivi. Tre muscolosi preposti alla sicurezza anticipano la più importante carovana di tecnici e personale assegnato alla produzione. Da loro nessun commento tranne un “cortesemente ci sono da spostare delle macchine in sosta”. Intanto, i presenti discutono sui particolari delle pellicole più celebri interpretate dal talentuoso attore americano: dal “Diavolo veste Prada” a “Il Bacio della Morte” per non dimenticare “Era mio padre”, dove indossa i panni di Frank Nitti, braccio destro di Al Capone. Si inizia a lavorare. E mentre gli addetti si affaccendano a montare, smontare e catturare immagini, mentre qualcuno s’inoltra lungo le viuzze del vecchio borgo, la responsabile all’organizzazione rapisce l’attenzione degli astanti: “scusate, chiediamo la vostra collaborazione. Chiediamo di allontanarvi dai luoghi delle riprese. Non è consentito in nessun modo filmare”. Più tardi tocca a Stanley Tucci. Che arriva assieme al padre e alla madre. I tre scendono in fretta dall’auto per raggiungere l’ingresso secondario della Casa Comunale. Ed ecco i mugugni. “Non ci ha nemmeno salutati, nessuna foto, forse lo farà all’uscita”. I commenti sono misti a ricordi (e a paragoni) con la festa di qualche anno prima in onore dell’altro illustre cittadino, Mauro Fiore, premio Oscar per la fotografia in Avatar. Trascorrono i minuti i Tucci più famosi lasciano il Municipio. Stanley si infila in macchina e con una mano accenna un saluto (nella foto). Sosterà ancora per poco in un centro storico blindato per ammirare il vecchio stabile che fu del suo avo. Tutto qui! ”Tornerà in visita privata” – asserisce il sindaco. Delusione e commenti rimbalzano sui social. Una visita lampo che non è piaciuta. Peccato! Ma esiste l’altra faccia della medaglia. A documentario concluso, Marzi, già noto come “Il paese dell’Oscar”, entrerà per qualche minuto nelle case di tutto il mondo. Grazie al documentario di Stanley Tucci.

(Massimiliano Crimi)

Fonte: Parola di Vita

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