Rogliano, una mostra per ricordare don Giampiero Arabia a due anni dalla scomparsa

don Giampiero Arabia

“AVEVA una grande competenza teologica, era un uomo di pensiero, aveva capacità dialettica ma il suo vero linguaggio era quello dell’arte”. Lo ha ricordato così, tempo addietro, il vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, tracciandone un interessante profilo umano e spirituale. Giampiero Arabia, teologo e architetto non passava infatti inosservato “per le doti, la fede e la capacità di progettare”. Dio lo ha chiamato a sé improvvisamente, il 23 agosto 2020, nell’imminenza del suo ritorno in Calabria, dopo un periodo di missione ad Aachen, nel cuore della Germania protestante. Quel giorno si trovava a Roma, sua città d’adozione, nella cui diocesi era incardinato come presbitero.

Nato a Rogliano il 5 dicembre 1965, don Giampiero era apprezzato per il talento e le competenze nel campo dell’architettura, soprattutto per la capacità di saper porre in relazione arte e pastorale non solo nelle attività di evangelizzazione. E’ stato ricordato a due anni esatti dalla scomparsa nell’ambito del programma “Un vicolo di storia, un vicolo di storie” – su iniziativa di Adriana Castellotti e Francesco Arabia, architetto e scultore, quest’ultimo, fratello del religioso scomparso, che ha curato la mostra di quadri dal titolo “Storia luminosa di don Giampiero Arabia: l’arte per avvicinarsi a Dio”. Pittore, mosaicista, don Arabia ha realizzato opere importanti e lavorato al restyling di luoghi e oggetti religiosi di grande importanza. Tra questi il presbiterio della Cattedrale dell’Avana (Cuba), in occasione della visita di Papa Francesco. E la stessa cappella dell’Immacolata Concezione, nel Duomo di Rogliano, alla quale era particolarmente legato.

“Attraverso l’arte – ha affermato don Enzo Gabrieli – ha saputo saldare la fede alla vita, il bisogno dell’annuncio con la mediazione di nuovi linguaggi, per soddisfare quella sete di infinito, quella sete di divino che sente ogni uomo e che è inquieto finché non la trova per farci contemplare attraverso la bellezza del Creato e delle opere, il più bello tra i figli dell’Uomo”. Alla inaugurazione del percorso legato all’arte di Arabia sistemato nell’area interna attigua al Vicolo Annunziata sono seguite, in giardino, alcune “Note storiche su Capo La Rota” dell’Universitas di Rogliano a cura del professor Leonardo Falbo. Una bella lezione di storia parte di una ricca e avvincente microstoria, che ha suscitato grande interesse tra i presenti.

(Gaspare Stumpo)

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