Mangone, successo per il “Presepe Vivente”. I centri storici futuro per i paesi del Savuto

CENTRI storici, piccole bomboniere. Nella Valle del Savuto sembra ritornare di gran voga la volontà, in primis delle associazioni, di operare per ripopolare gli antichi abitati. Testimonianza ultima è il Vicolo Annunciata di Rogliano che, con le sue “tegole parlanti” – ha contaminato la passeggiata di Corso Umberto a poca distanza dalla suggestiva sede del Misar.

In questi giorni nella vicina Mangone è toccato all’associazione “Re Marcone” sorprendere positivamente la gente che ha visitato il “Presepe Vivente”. Numerose le presenze registrate tant’è che in molti hanno chiesto il bis a ridosso dell’Epifania. Nella parte superiore del paese, il “Rione Mpede” si è presentato autentico, capace di abbracciare il visitatore per un tuffo nel passato. Superato il grande portone d’ingresso, luci soffuse, schioppettio di fuochi accesi lungo il tracciato appositamente pensato ed elaborato per guidare la visita senza perdere nessun particolare; per far rivivere la Betlemme ai tempi della Natività. È sembrato che le mura, le viuzze, gli anfratti, le piccole piazze fossero lì da sempre, pronte a divenire palcoscenico naturale della più bella pagina religiosa di tutti i tempi.

Il Senato, il cernagrano, il liutaio, il falegname e la famiglia. E poi il serralegna, la tessitrice e la cartomante, quest’ultima tanto vera, brava, da ascoltarla e credere al suo racconto, inventato, cucito su misura – questo è sembrato – di colui che timidamente ha chiesto la lettura delle carte. Emozionante è stata la grotta. Con tanti piccoli angeli, bambini a cornice della Madonna, San Giuseppe e Bambin Gesù (la piccola Annamaria serena, beatamente coccolata) per una vera cornice di famiglia, di speranza, d’amore. Tanto altro nel Presepe Vivente di Mangone, come i bravi mercanti nel richiamare l’attenzione dei passanti regalando sorrisi e qualche frutto di stagione. Immancabili anche i soldati romani, che nel confondersi tra la gente hanno presidiato strade e persone.

Centri storici, dunque, associazionismo, amministrazioni e amministratori, “forse” la formula culturale, artistica, creativa accompagnata dall’enogastronomia per la valorizzazione la Valle del Savuto, dei suoi borghi. Per dare una mano alla coraggiosa economia locale, diversamente condannata a cenerentola dalla vicina potenza attrattiva della città. Il successo, il futuro. Il 2023 passa per i piccoli eventi, ben confezionati, con un calendario manifestazioni che non si sovrapponga, capace di attrare il turismo di prossimità, lontano – almeno per il momento – dai Tour Operator per visitatori e turisti dagli occhi a mandorla, dagli accenti internazionali. Serve prima costruire, rendere accessibile, pianificare insieme una vera proposta turistica, ampliando, qualificando e potenziando i servizi e le infrastrutture che ancora mancano, anzi, che sono spesso causa di isolamento del territorio. Per il futuro? Spetta a tutti collaborare e poi, chiese, percorsi urbani, murales, trekking, il lento scorrere del fiume Savuto con i suoi antichi ponti, saranno una delle possibili scelte per un soggiorno “slow” ma carico di emozioni e sensazioni.

(Massimiliano Crimi)        

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