Santo Stefano di Rogliano, scoperta antica nicchia all’interno del Santuario

NEL CORSO dei lavori di ristrutturazione del Santuario di Santa Liberata è stata scoperta una porta murata tra l’abside e la sagrestia. Il ritrovamento è avvenuto ad opera del direttore operativo, ing. Anselmo Filice, assieme ad alcune maestranze impegnate nel cantiere. E’ stato lo stesso tecnico, nel corso del convegno di presentazione dei lavori, a confermare la notizia. “Questa porta – ha spiegato Filice – racchiude una camera vuota, un piccolo volume a base triangolare con all’interno una nicchia che potrebbe appartenere alla chiesetta antecedente alla realizzazione dell’attuale edificio religioso”. Costruito sul Monte Tirone, l’altura che domina il centro storico di Santo Stefano di Rogliano, il  Santuario di Santa Liberata costituirebbe infatti l’ampliamento di una cappella di campagna risalente al XVI° secolo. Il luogo sacro è stato oggetto di uno studio propedeutico all’attività di restauro curata dall’architetto Francesco Arabia e dagli ingegneri Fortunato Deni e Anselmo Filice, coadiuvati, nella fase di progettazione, dalla esperta di diagnostica e di scienze tecnologiche applicate ai Beni Culturali, Valentina Bisignano. Sonia Martino ha curato invece il restauro della facciata per la Edilrestauri di Cotronei, l’impresa che ha appaltato (ed eseguito) i lavori. Il risultato dell’intervento ha permesso di riportare il Santuario al suo antico splendore sia per quanto riguarda la parte esterna, sia per quanto riguarda la parte interna. La facciata in pietra calcarenitica  è stata ripulita e consolidata con trattamenti speciali così come il manto di copertura, le murature portanti, i pavimenti, le finestre e il sistema di allontanamento delle acque meteoriche. Fondamentale l’operazione di “sbarramento chimico” mediante iniezioni di resina anti risalita e l’implementazione di intonaco deumidificante e traspirante.

(Gaspare Stumpo)

Fonte: Parola di Vita

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