Francesco Torchia, il maestro del capello sul red carpet di Venezia *

di Marcello ROMANELLI *

RITROVARSI come ospite sul red carpet del Festival Internazionale del Cinema di Venezia:  “é una bella sensazione e, nello stesso tempo, un riconoscimento professionale enorme”. Inizia cosi il suo racconto Francesco Torchia, lo stilista del capello, il maestro che con le sue forbici riesce veramente a far viaggiare una clientela affezionata e sognante. Nel suo salone di bellezza a Cosenza non si parla d’altro: “racconta dai…”. La curiosità è donna e tante sono le donne che frequentano il salone che ha una caratteristica… quella dell’allegria e della spensieratezza. La musica nel salone non è a palla, ma ha quel sottofondo che permette ancora a Francesco di raccontare come è nata questa occasione: “da un invito di un brand importante per capelli. Non mi sono fatto pregare più di tanto: valigia al volo, vestito, cravatta e via…”. Eccolo sul red carpet non con la forbice e il pettine, ma da vero ospite. Ed è questa in fondo la notizia, anche perché, molti colleghi calabresi erano li per lavoro, ma mister Torchia no. Il maestro Francesco Torchia si è goduto quella passeggiata con gli attori protagonisti di Lubo. Un film in concorso con la regia di Giorgio Diritti. Ed eccoli che sfilano Franz Rogowski, Cristophe Sermet, Valentina Bellè, Noemi Besedes, Cecilia Steiner, Joel Basman. E dietro gli attori c’è lui, il nostro Francesco che sorride a fotografi e giornalisti: “durante la passeggiata sul Red Carpet provi tutte le sensazioni del mondo: piacere, serenità, gioia e soprattutto adrenalina. Venezia e il festival del cinema è l’orgoglio italiano”. La storia professionale di Francesco Torchia è interessante anche perché è la classica storia fatta da tanta gavetta, ma nello stesso di treni presi in corsa e non lasciati andare via. Giovanissimo lascia la sua Montalto Uffugo e inizia a lavorare a Milano. Ed è nel capoluogo lombardo che Francesco Torchia è andato in contatto con numerosi brand importanti: “ a Milano sono stati anni bellissimi, ma a me mancava la mia terra. Sono stato sempre convinto che creare qui il nostro futuro è la giusta medicina per far fare un cambio di passo ad una regione che merita. E non parlo solo di me, ma di chi fa questo mestiere, come altri mestieri con passione e professionalità”. Ma ritorniamo ai giorni di Venezia ed lo stesso Torchia ancora a commentare: “sono stati tanti i film italiani applauditi, ma l’internazionalità del festival è l’aspetto che mi ha più colpito. In quei giorni tutto il mondo dietro a quel tappeto rosso. E passeggiare su quel tappeto con gli attori del film è una esperienza che andava quanto meno raccontata”.

*giornalista

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