La storia di Kousay, da Casa di Ismaele all’esperienza professionale nel settore della ristorazione *

di Gaspare STUMPO *

<Io Capitano>, il film di Michele Garrone <Leone d’Argento> alla Mostra del Cinema di Venezia, rappresenterà l’Italia, su decisione del Comitato di Selezione, alla 96^ edizione degli Academy Awards. L’opera del regista romano è senza ombra di dubbio una delle più interessanti rispetto al tema dell’immigrazione, soprattutto per la capacità di raccontare i fatti in modo realistico senza cadere nella retorica. Quella dei viaggi della speranza è la storia di tanti ragazzi che approdano sulle nostre coste in cerca di mondi e vite migliori. Una parte di queste ha incrociato terre e Comunità del Savuto. E su questo giornale ne abbiamo testimoniato spesso l’evolversi. Kousay Abdlhanine è un giovane tunisino che ha sfidato le acque del Canale di Sicilia prima di raggiungere la  “Casa Ismaele” di Rogliano, dove è stato accolto (non ancora maggiorenne) in un contesto nuovo e non certo facile per lui, sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di visita sociale. I minori stranieri non accompagnati, ricordiamo, giungono nel nostro Paese in condizioni di assoluta difficoltà e vulnerabilità: sono soli e si portano dietro esperienze terribili. 

In questi anni Kousay è riuscito a tagliare traguardi importanti. Serio, concentrato, assieme a Seif suo “compagno di viaggio” ha superato le difficoltà legate alla lingua e quelle del percorso scolastico integrandosi alla perfezione anche dal punto di vista professionale. Oggi vive a Cosenza: ha raggiunto infatti la piena autonomia  lavorativa e abitativa. Un successo che ha reso orgogliosi gli operatori di <Casa Ismalele>, il progetto Sai per Msna che rientra nel programma <Fare sistema oltre l’accoglienza>. “Lavorando e facendo sacrifici Kousay è cresciuto, è maturato, ha iniziato a gestire la sua vita e a crearsi le basi per il suo futuro. Sono stati anni intensi e significativi, in quanto ricchi di esperienza: ha preso la patente e ha frequentato la scuola di formazione professionale per la ristorazione moderna che gli ha conferito il diploma di pizzaiolo professionista e il diploma di partecipazione al corso di pinsa romana”.

* gasparemichelestumpo@pecgiornalisti.it

Fonte: Parola di Vita

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