Rogliano, vandali in azione tra le aule. La preside: “la Comunità difenda la scuola e la cultura”

NUOVO atto di teppismo a danno del patrimonio pubblico cittadino. Questa volta è toccato allo stabile che ospita la sede dell’Istituto Comprensivo, in via Oreste D’Epiro. E’ la quarta volta che ignoti s’introducono all’interno dell’edificio per combinare guai, nottetempo. Lo rende noto la direzione della Scuola, che ha parlato di “rabbia e frustrazione” – da parte di una minoranza di giovani – manifestata attraverso atti di vandalismo e odio verso l’istituzione scolastica che “rappresenta – si legge in una nota – impegno, sacrificio, ma anche la bellezza dell’apprendimento, della scoperta dei propri talenti, la forza dei valori sani, la felicità di chi intraprende il cammino dell’onestà, dello studio e del lavoro. “Siamo convinti – fanno sapere dal Comprensivo – che si tratti di ragazzi del luogo e la cosa ci rattrista enormemente. Abbiamo considerato Rogliano sempre come un’isola felice e in realtà lo è: i ragazzi che frequentano le nostre scuole sono ragazzi sani e ben educati, si impegnano nello studio e ottengono buoni risultati”. Da quanto si apprende la banda di bulli si è introdotta per poi bivaccare, sporcare il pavimento e imbrattare alcune pareti dello stabile. “La scuola non è del dirigente o dei docenti; la scuola – ribadisce la preside Antonella Bozzo – è un bene primario della Comunità e sta alla Comunità difenderla con le unghie e con i denti perché la Cultura è l’unica vera ricchezza che può essere lasciata ai propri figli”. Da più tempo, ricordiamo, si continua ad assistere ad atti di inciviltà manifestati in più luoghi della cittadina: aule scolastiche, monumenti, giardini pubblici, teatro all’aperto, sculture ma anche mezzi ed aree private. Una serie di fatti negativi che l’opinione pubblica condanna con fermezza. Da qui l’appello della Scuola: “vogliamo invitare i genitori di questi ragazzi ad essere più attenti ai propri figli, a guardarli più spesso negli occhi, a vigliare su cosa fanno e cosa pensano perché il nemico di questi ragazzi non è la scuola ma la mancanza di autostima e di coraggio che solo la famiglia, insieme alla scuola, può dare e potenziare”.

(Gaspare Stumpo)

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