Francesco Perri firma la colonna sonora del film “Il teorema della felicità” di Luca Fortino

Non chiamatela soltanto musica da film. È scontato dirlo? Eppure c’è chi crede che la musica serva solo da “sottofondo” alle immagini che corrono sullo schermo cinematografico. Nulla di più errato, badate bene: la musica è il fattore di successo di ogni film. Lo sa bene il regista cosentino Luca Fortino che ha commissionato al maestro Francesco Perri la colonna sonora de “Il teorema della felicità”. Quando mi è stato proposto di comporre la colonna sonora del film volevo sapere di che storia si parlava, che tipo di sceneggiatura ci fosse dietro. L’idea di poter scrivere una colonna sonora di un film italiano, italiano perché con un input tipico della nostra storica cinematografia italiana, mi ha affascinato perché vado alla ricerca di quello che è il senso del suono italiano che abbiamo un po’ perso. Viviamo una forma di sudditanza americana, siamo dirottati verso tutto ciò che il mondo americano propina, abbiamo perso il senso di quel modo particolare di raccontare le storie, di musicare le canzoni”, spiega Perri. Sette mesi di lavoro, “un tempo ormai impraticabile. Ho trovato in Luca un regista di grandissima sensibilità”. L’effetto sorpresa c’è tutto: una colonna sonora pensata, strumentata, orchestrata utilizzando anche “gli strumenti della tradizione popolare del sud, come la chitarra battente, un flauto dolce, tutto armonizzato con l’orchestra”. Per il maestro Perri, quello col cinema è un incontro casuale: “il regista Salvatore Metastasio mi propose di musicare un documentario sulla Val d’Agri, che tra l’altro vinse una serie di premi”. Da lì ha avuto inizio l’avventura: 32 film musicati nell’arco di una quindicina d’anni e una serie di premi importanti. “Comporre per il cinema è una bella sfida perché devi dare l’idea in una manciata di secondi, quindi bisogna ritagliuzzare, riaggiustare”, aggiunge. Tredici brani per la durata di quasi 35 minuti di musica, una colonna sonora che è un piccolo gioiello che mostra anche il lato più intimo del musicista cosentino: “nel film c’è un momento in cui da autore mi sono emozionato, è quello in cui il bambino riesce a coronare il suo sogno; poi c’è questo bellissimo rapporto tra nonno e bambino, mi ha fatto ritornare indietro nel tempo, ho pensato al rapporto col mio padre. È una colonna sonora che rispecchia molto la mia vita”. La felicità per Francesco Perri? “Mia moglie dice sempre che sono un musone. Sono un pessimista di natura, sono molto malinconico, vado alla ricerca della felicità ma non riesco mai a raggiungerla”. Sabato sarà tra gli spettatori della pellicola, l’effetto lacrima è dietro l’angolo: si accettano scommesse!

(Rita Pellicori)

Fonte: Parola di Vita

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