“I piccoli paesi stanno morendo”. Da Carpanzano nuova lettera al governatore Occhiuto

A cinque mesi dall’incontro di Catanzaro tra una delegazione di amministratori carpanzanesi e il governatore della Calabria, a tre mesi dalla lettera inviata allo stesso Occhiuto, il delegato ai Lavori pubblici del Comune di Carpanzano, Lillo Sciarratta, è tornato a scrivere al responsabile del Governo regionale. Una nuova missiva per ribadire la preoccupazione per lo stato di infrastrutture e servizi nell’area sud di Cosenza, soprattutto nelle comunità più interne. Un senso di apprensione legato alla precarietà del sistema viabilità e alla carenza di strategie e soluzioni circa la realizzazione di moderni collegamenti fra centro e periferie; fra zone che presentano dinamiche positive in termini di qualità della vita e zone che subiscono contrazioni fortissime di carattere economico e sociale. Un andamento negativo che continua a tradursi in emigrazione e mancanza di opportunità, in una provincia, tra l’altro, con più bambini residenti in Comuni maggiormente distanti dai grandi centri. Nella lettera indirizzata a Roberto Occhiuto l’assessore ha posto l’accento ancora una volta sulla vicenda della strada a scorrimento veloce Piano Lago – Medio Savuto – Coraci. Un progetto risalente agli Anni Novanta avviato e mai portato a conclusione, per un’opera “mangiamiliardi” che rischia di tramutarsi in un vero e proprio scempio ambientale anche per la fragilità che caratterizza la geologia territoriale. La rete dei collegamenti che insiste nella zona dell’Alto Savuto è fortemente condizionata, ricordiamo, da forme più o meno serie di dissesto idrogeologico. Basti pensare alle situazioni che attengono alla vecchia statale 19, alla strada provinciale 242 ma anche al tratto di Ferrovie della Calabria compreso fra Marzi e Scigliano. “A distanza di mesi dall’incontro avuto presso la sede regionale a tutt’oggi aspettiamo una sua risposta per sapere – ha scritto Sciarratta rivolgendosi al presidente – se quantomeno è stato disposto un sopralluogo capace di trarre elementi di giudizio e di valutazione”. Il grido di dolore manifestato da Sciarratta è legato alla prospettiva di un declino inesorabile per una buona parte dei piccoli centri calabresi. Qualcosa tuttavia sembra muoversi. “E’ tempo di invertire la tendenza. La storia – ha concluso Sciarratta – si può onorare con il disturbo che possiamo dare al presente, con lo sforzo di organizzare il futuro nella sua capacità di esprimere sviluppo”.

(Gaspare Stumpo)

Fonte: Parola di Vita

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