Una collettiva d’arte nella Piccola Biblioteca di Cuti “per narrare la Calabria interna e interiore”

Un concentrato di strumenti del sapere in uno spazio ridotto che, tuttavia, fornisce al visitatore la sensazione di un immenso contenitore di cultura. E’ la Piccola Biblioteca di Cuti, un progetto nato dall’impegno di Daniel Cundari, scrittore e performer, che in pochi mesi ha espresso una intensa vitalità sociale e intellettuale con presenze (ed eventi) importanti. Al suo interno, in occasione del <Settembre Cutise> è stata allestita la mostra  dal titolo <Fuggire per restare, restare per fuggire> (nel video, sotto), una collettiva che ha riunito opere (accostate a classici della letteratura mondiale) di quindici artigiani-artisti originari della Valle del Savuto. “Per narrare in modo positivo e propositivo una Calabria interiore e interna: dalla pelle alla pietra passando per l’ebanisteria, la liuteria, toccando temi importanti come l’abuso domestico, la violenza sulle donne, le guerre civili. Una esibizione – ha spiegato Daniel Cundari – realizzata grazie alla sensibilità di amici artigiani-artisti che ha riscosso il gradimento del pubblico non solo del posto ma anche di altre province”. Hanno esposto Giampiero Gallo (The Rooster’S Pipe), Lucia Longo (I monologhi di Eco), Gabriele Ferrari e Antonio De Rose (Inside the stone project), Sandro Sottile e Peppino Vizza (Pelle di legno), Ilenia Tucci (Confessioni di una maschera), Ermanna Serpe (Customize klimt), Monica Miglio (Oro colato), Ferdinando Gatto (Cut the cat), Nicola Di Domenico (Piattarella’S Way), Giuseppe Sottile (Ci vuole un fisico bestiale), Telemaco Tucci (Keramos), Gabriele Aiello (Volver) e Carmen Guarascio (Fleurs). L’esposizione ha ricevuto la visita degli studenti dell’Istituito Unico d’Istruzione Superiore “Guarasci-Marconi”. Interessante il workshop di chitarra <Verso Sud Musi Academy> curato da Michelangelo De Gregorio.

(Gaspare Stumpo)

Fonte: Parola di Vita

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