Rogliano, parte l’attività del Punto prelievi ma esplode la polemica sull’hospice

L’AZIENDA ospedaliera di Cosenza ha comunicato l’avvio dell’attività del Punto prelievi presso lo stabilimento <Santa Barbara> di Rogliano. La nota apparsa sul portale internet dell’Ao bruzia è servita a dipanare ogni dubbio rispetto ad un contesto quasi “pirandelliano” se non altro per la data ufficiale di attivazione del servizio, con discussioni (e polemiche) che hanno coinvolto utenti e gruppi politici locali. “L’accesso per eseguire gli esami ematochimici – hanno fatto sapere i vertici aziendali – è consentito previa prenotazione e regolarizzazione ticket, se dovuto, presso i punti Cup di Cosenza dell’Asp di Cosenza e dell’Azienda ospedaliera di Cosenza utilizzando il link del Cup locale in agenda pubblica”. In un quadro di ottimismo l’obiettivo resta tuttavia la predisposizione dei centri unici di prenotazione nelle diverse sedi comunali e la installazione di totem touch screen all’interno del nosocomio per il pagamento ticket così come sollecitato anche dal Comitato civico <Cosenza Sud>.  Dal canto suo l’Amministrazione comunale di Rogliano ha ribadito che il Punto prelievi dopo una prima fase di organizzazione e allestimento “rappresenterà un servizio prezioso per tutta la Comunità del Savuto e soprattutto per le fasce più deboli che ne hanno maggiore necessità”. Sempre per quanto riguarda il <Santa Barbara>, intanto, dopo mesi di silenzio si è riaccesa l’attenzione sul programma di riordino della struttura, più in particolare sulla mancata implementazione del reparto di Cure palliative che continua ad alimentare incertezze sul riassetto del plesso alla luce del documento che fissa le linee della <Riorganizzazione della Rete ospedaliera della Rete dell’emergenza urgenza e delle Reti tempo dipendenti> approvata dalla struttura commissariale regionale. In un documento dei giorni scorsi gli esponenti del Partito Democratico, Francesco Iacucci e Domenico Bevilacqua, hanno avanzato chiarimenti sulla vicenda sostenendo che  “i quattordici posti letto, dedicati a un momento così delicato delle cure per i degenti e per le famiglie che li assistono sono già costati oltre un milione di euro ed erano stati inseriti, a pieno titolo, nelle rete ospedaliera calabrese grazie ad un Dca firmato nel 2016 dagli allora commissario e vice commissario alla Sanità calabrese Scura e Urbani. Cosa sia accaduto successivamente – si sono chiesti i due consiglieri Dem – non è ben chiaro a nessuno, ma fatto sta che i posti letto sono rimasti soltanto sulla carta nonostante siano stati già ampiamenti pagati dai cittadini calabresi”.

(Gaspare Stumpo)

Fonte: Parola di Vita

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