Grimaldi accoglie tredici minori non accompagnati

SI RIPARTE da Grimaldi. Il borgo del Savuto ha aperto le porte a un gruppo di minori stranieri non accompagnati. Sono tredici, infatti, i giovani ospiti del Convento di Sant’Antonio, struttura (nella foto) allestita per l’occasione a nuova casa-famiglia. Undici pachistani e due egiziani. Provengono dal Cara di Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone. Storie diverse. Lontani dai propri affetti, soprattutto dai loro genitori, i migranti sono approdati sulle coste italiane dopo un lungo viaggio affrontato su imbarcazioni di fortuna. Il Servizio Centrale, nell’ambito del progetto Sai (Sistema Accoglienza e Integrazione) a titolarità dalla stessa Amministrazione locale e gestito dalla cooperativa sociale Atlante (soggetto attuatore del progetto), ha assegnato i ragazzi alla struttura del Savuto. L’intera organizzazione si è detta pronta a seguirli nel processo di integrazione: mediatori culturali, assistenti sociali, educatori, consulenti legali ed altri operatori. Un gruppo di professionisti impegnato quotidianamente nel centro di Grimaldi. Il sindaco Roberto De Marco: ”siamo coscienti del grande impegno che richiede un intervento del genere, duraturo nel tempo, volto all’integrazione. Posso immediatamente manifestare la grande capacità operativa e di accoglienza che ha dimostrato fin dalle prime ore l’organizzazione quanto la Comunità. Numerosi gli attestati di vicinanza da parte dei miei cittadini che non hanno elemosinato disponibilità. Per questi giovani massimo impegno ed attenzione al pari dei nostri concittadini”. Responsabilità e gioia espressa anche dal vice sindaco Gabriella Occhipinti: “il massimo impegno per questo progetto di vita. Nei nostri incontri organizzativi, prima del loro arrivo, ci siamo convinti che tutto può funzionare quando si lavora di squadra, come in questo caso. Nel pieno coinvolgimento di tutti gli attori e degli interlocutori che afferiscono al progetto per la giusta riuscita delle misure di accoglienza, protezione e integrazione”. Infine, dal presidente della cooperativa sociale, Carmine Federico: “ci riteniamo soddisfatti nell’aver trovato la giusta interlocuzione e maturità tra la Comunità locale e gli amministratori comunali. È un lavoro importante. Dare supporto ai minori non accompagnati guardando loro con il giusto sguardo, sostenendoli nelle loro esigenze di adolescenti, è un impegno sociale ed umano. Servirà seguirli nell’istruzione, nelle attività quotidiane, nel percorso di permanenza che arriva fino al diciottesimo anno di età e sei mesi. Su Grimaldi abbiamo trovato il giusto ambiente e tanta voglia di guardare avanti nel pieno interesse di questi giovani”. I minori stranieri non accompagnati, ricordiamo, sono i giovani che non hanno cittadinanza italiana (o dell’Unione Europea) che arrivano o si trovano per qualsiasi causa nel territorio dello Stato italiano, privi di assistenza e di rappresentanza.

(Massimiliano Crimi)

Fonte: Parola di Vita

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