A Santo Stefano di Rogliano una mattinata dedicata alla legalità (video)

LA SOCIETA’ non è più quella di prima e il suo cambiamento nel tempo ha sortito effetti notevoli nei costumi e nei modi di pensare, nelle relazioni tra persone e nelle attese rispetto al futuro personale e collettivo. Ma è cambiata la famiglia e con essa il rapporto tra genitori e figli, il tipo di educazione, l’approccio alla formazione e quello con l’ambiente esterno. Al progresso scientifico, ai nuovi confort tecnologici e strutturali è seguito uno stravolgimento del modo di interpretare la vita che nella sua complessità ha finito per intaccare valori e rispetto delle regole, con risultati a volte difficili legati a comportamenti anormali (e spesso violenti) soprattutto fra i giovani. Introversione, aggressività, indolenza, narcisismo, abusi  sono il frutto di condizionamenti che il più delle volte avvengono all’interno del contesto familiare e che l’azione dei media non fa altro che amplificare. L’argomento è stato al centro di un convegno promosso a Santo Stefano di Rogliano dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’Istituto scolastico comprensivo di Mangone-Grimaldi. L’evento è stato fortemente voluto per approfondire la discussione sui temi della legalità e della convivenza civile anche alla luce di soprusi ed episodi di prepotenza avvenuti recentemente sul territorio. Fatti, quest’ultimi, che hanno portato alla luce vulnerabilità familiari e disagi educativi che necessitano di essere affrontati attraverso la vicinanza e l’ascolto, l’attenzione ai bisogni, il sapere e l’informazione, ma soprattutto attraverso la promozione di modelli etici e culturali intesi come fondamento di vita, agire individuale e partecipazione democratica. Hanno preso parte alla iniziativa (e sono intervenuti) il sindaco Lucia Nicoletti, l’assessore alla Cultura, Santo Orrico, l’insegnante Gabriella Valentini, il sacerdote don Francesco Spadafora, il dirigente scolastico Mariella Chiappetta, il medico Francesco Amato, i sottufficiali dell’Arma dei Carabinieri Danilo Sidoti e Marco Di Filippo, il magistrato della DDA di Catanzaro Domenico Guarascio. Presenti, tra gli altri, amministratori locali, docenti, studenti e rappresentanti dell’associazionismo cittadino. 

(Gaspare Stumpo)

Fonte: Parola di Vita

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